Tante, troppe volte, il popolo rosso al seguito della Ferrari si è messo le mani nei capelli. Sfortuna (tanta) ed errori (troppi) hanno levato al Cavallino la possibilità di esultare in più occasioni dove sembrava fatta.
Per questo il trionfo di Charles Leclerc a Monza vale ancora più del normale. A cinque anni dalla precedente vittoria sul tracciato brianzolo, la prima in assoluto per il monegasco in Formula 1, il numero 16 ritrova la gioia davanti al suo pubblico, una marea rossa giunta da ovunque per acclamare il “predestinato”, così lo chiamano.
E forse è destino che le vittorie, fin qui meno di quelle sperate, si portino dietro una carica emotiva e simbolica gigante.
Il primo successo nel 2019 sempre a Monza, quel trionfo tanto inseguito nella pista di casa a Monaco qualche mese fa, fino al nuovo successo in Lombardia, nella domenica in cui tutto è andato come doveva andare, dove le strategie si sono rivelate vincenti contro una McLaren che fa sempre più paura anche alla Red Bull di Verstappen, minacciata ogni settimana di più dall’arrivo della scuderia arancione.
Un trionfo che ha tenuto incollati alla televisione oltre tre milioni e 700mila spettatori, per uno share che ha sfondato il 30%. Emozione pura per gli appassionati del motorsport e non solo, in attesa che la Ferrari torni a fare la Ferrari a tempo pieno.
“È una sensazione incredibile – le parole di Leclerc dopo la gara -. Credevo che il primo acuto fosse una cosa unica, invece la seconda vittoria è stata altrettanto speciale. Avevo le stesse emozioni del 2019, guardavo gli spalti ed era incredibile. Monaco e Monza sono le due gare che vorrei vincere ogni anno e io sono riuscito a vincerle entrambe quest’anno”.
La Ferrari aveva cercato, voluto, desiderato ardentemente questa vittoria, quanto il suo stesso pilota. Il merito non è solo di una strategia perfetta, con l’unica sosta a fronte delle due degli avversari che ha permesso a Charles di tagliare per primo il traguardo.
Il pacchetto di aggiornamenti presentato in vista di Monza ha dato quella marcia in più alla SF-24 per affrontare la tappa più attesa di questi mesi. Ora l’obiettivo è sfruttare lo slancio anche a Baku, dove si correrà tra meno di due settimane. “Il nostro piano è stato azzeccato – ha detto festante il team principal Vasseur -. Siamo rimasti sorpresi dal degrado riscontrato nel primo stint. Era un’idea rischiosa, ma aumentando il gap sul quarto o quinto posto, avremmo comunque chiuso sul podio in caso di non riuscita della strategia. Tutto è andato bene come in Olanda. Ma qui abbiamo vinto”.
La vittoria non servirà a rilanciare la corsa al titolo di Leclerc, ma sicuramente ha messo un po’ di pepe a quella che vede coinvolti Verstappen e Norris.
Il primo, sesto al traguardo, è ancora primo con 62 punti di vantaggio sul britannico, ma di questo passo rischia di perdere ulteriore terreno come mai nessuno si sarebbe aspettato pochi mesi fa.
Un po’ come quando Bagnaia in MotoGP rimontò Quartararo nella seconda parte del 2022. Il regno di Max potrebbe finire prima del previsto, e il merito potrebbe essere anche della Ferrari di Leclerc.