Addio calcio d’estate. È tornata la Serie A e con lei i primi verdetti che, considerate le prime otto dello scorso campionato, scontentano, per ora, solo le romane. Perché se la Roma non va oltre il pari in casa contro la Salernitana, per la Lazio la beffa è doppia: prima in vantaggio con il solito Immobile , poi rimontata nei minuti finali da un Lecce che si conferma sempre più bestia nera di Maurizio Sarri da quando è in biancoceleste (i pugliesi sono gli unici, insieme al Torino, contro cui non è ancora riuscito a vincere).

Insomma, se il buongiorno si vede dal mattino, il risveglio capitolino non può esser certo paragonato a quello dei Campioni d’Italia in carica, ripartiti con il 3-1 al Frosinone. Novanta minuti che confermano come gli uomini di Garcia siano quelli da battere e che individuano, in attesa della prima del Milan, nell’Inter l’antagonista principale degli azzurri.

Il ‘corto muso’ si allunga

La corsa al tricolore, però, è appena cominciata e dei segnali positivi li ha mandati anche la Juventus di Massimiliano Allegri, liberatasi del suo ‘corto muso’ e vincendo 3-0 contro l’Udinese. Non succedeva dalla stagione 2001/2002 che i bianconeri segnassero tre gol, tutti nel primo tempo, alla prima giornata di campionato (all’epoca di fronte c’era il Venezia). Alla Continassa sperano poi che anche l’epilogo della stagione possa essere lo stesso di quella di quel 2002, con la Juve poi Campione d’Italia.
Più che presto per dirlo adesso, ma intanto Allegri si porta a casa anche i gol di Chiesa e Vlahovic, due dei giocatori più criticati e controversi dell’annata passata. Ma, cambiato il modo di giocare della squadra, cambiato anche il loro rendimento, con una rosa che, senza coppe europee, forse è la più completa al pari di quella di Napoli e Inter.

Una Viola d’Europa

Più profonde anche le rose di Atalanta e Fiorentina, entrambe ripartite da due vittorie. In particolare il progetto Viola vuole dare continuità a una stagione, la precedente 2022-23, conclusasi con un ottavo posto e ben due finali raggiunte e disputate (Coppa Italia e Conference League). Alla squadra di Vincenzo Italiano è mancato solo l’ultimo miglio, ma l’obiettivo sarà quello di riconfermarsi e proseguire un percorso di crescita che porti il club di Commisso stabilmente in Europa. La spumeggiante prestazione contro il Genoa, in trasferta, ha convinto e sembra proprio che la Viola abbia ripreso da dove aveva interrotto: 4 a 1 – tre gol solo nel primo tempo – e quattro marcatori differenti già a referto.

Onorare il mercato estivo

Sulla stessa scia si è portata anche la Dea di Gasperini che con un secco 0-2 al Sassuolo ha ricominciato con la marcia giusta. Così come i nuovi arrivati che sembrano non deludere le aspettative e voler rendere onore a questa stagione. In primis Scamacca, rientrato in Italia e già distintosi a partire dalle amichevoli estive, subentrato a Lookman per l’ultima mezz’ora nella sua prima gara ufficiale da atalantino.
La seconda conferma è quella più insperata – e probabilmente troppo sottovaluta – arrivata dal giovane centrocampista belga, Charles De Ketelaere, messo alla porta dal Milan dopo una complicata stagione nell’ombra e che ha voglia di rivalsa. L’Atalanta ha creduto in lui, come lo stesso Gasperini di cui apprezza le grandi potenzialità e che decide di schierarlo dal 46′ al posto di Zapata. L’83esimo segnerà poi il momento tanto atteso dal centrocampista neo acquistato che riuscirà ad andare a segno, sciogliendo tensioni e pressioni accumulate per una stagione non all’altezza delle aspettative.

Quante doppiette

Il campionato, poi, è ripartito anche all’inseguimento di Victor Osimhen. Pronti via la sua doppietta al Frosinone ha l’obiettivo di mettere in chiaro che in Italia è ancora lui il re dei bomber, ma la prima giornata ha visto già tante doppiette. Quattro, fino a questo momento, compresa quella del centravanti del Napoli. Perché al nove di Garcia ha risposto poi Lautaro contro il Monza, Belotti con la Salernitana e Candreva, sempre all’Olimpico. Che all’ex Lazio piaccia trafiggere i giallorossi è storia risaputa visto che quella di domenica è la quarta doppietta dell’esterno alla Roma.
In particolare la seconda delle due reti è già tra le candidate per i futuri spot della Serie A con lo stop e il tiro a giro improvviso che non ha dato scampo a Rui Patricio. La prova di Candreva è stata elogiata anche dal suo allenatore che, non solo ha definito i gol “bellissimi”, ma ha posto l’accento sull’impegno del quasi 37enne che a pochi minuti dallo scadere si è impegnato in una corsa all’indietro di 40 metri per evitare che la Roma andasse in porta. Atteggiamenti che valgono più di un gol, anche se poi a prendersi le luci del palcoscenico sono sempre le reti.