Basta poco a raddrizzare il tiro, se ti chiami Inter. L’amarezza per il 2-2 di Genova è già sparita, spazzata via dalle vittorie con Lecce e Atalanta, assieme al gioco in crescita rapida dei campioni d’Italia.
Non solo i risultati: c’è anche il dominio del campo, la mole di occasioni e la fluidità del gioco con cui vengono create. Il poker rifilato alla Dea (stesso risultato di pochi mesi fa) è il biglietto da visita della squadra di Inzaghi per il campionato appena iniziato. “Siamo qui, forti come e più di prima”, sembra dire la formazione nerazzurra guidata da Simone Inzaghi. Serviva infatti una risposta ad una Juve da 6 gol nelle prime due uscite. La replica nerazzurra è arrivata, mentre è arrivato il primo rallentamento di Thiago Motta e compagnia (0-0 in casa con la Roma). Sono loro due, però, le duellanti designate per il prossimo scudetto, quelle che fin qui hanno convinto di più a scapito delle altre grandi d’Italia.
Distante una sola lunghezza, ma molto di più sul piano del gioco, è il Napoli di Antonio Conte, che con il 2-1 in rimonta al Parma è riuscito a scrollarsi di dosso parte della delusione per l’esordio horror in casa del Verona. Il successo sugli emiliani è arrivato però in extremis, grazie anche all’inferiorità numerica negli ultimi minuti e a un portiere improvvisato come Delprato, piazzatosi tra i pali dopo il rosso a Suzuki. Il risultato prima della sosta fa bene, ma servirà ben altro per aggredire i vertici della classifica, come confermato dallo stesso Conte: “Prendiamo questi tre punti, ci sarà da lavorare” – le sue parole dopo la partita di sabato.
Chi invece è costretto a rincorrere è il Milan, che arriva alla pausa con il misero bottino di due punti e una situazione interna che, seppur chiarita dai diretti interessati, lascia il segno per la forza delle immagini mostrate dalle telecamere. Quel frame che vede come protagonisti Theo Hernandez e Rafael Leao durante il cooling break, lontani dal resto della squadra raccolto attorno alla panchina di Fonseca, ha fatto parlare ancor più che il 2-2 in casa della Lazio, che si somma al pari all’esordio con il Torino e alla bruciante sconfitta di Parma. Guardando il lato positivo, la sosta arriva al momento giusto. Due settimane per riflettere, far calmare le acque e ripartire con un altro spirito. Oltre a quello, però, a Milanello sono attesi i risultati.
Qualche piacevole sorpresa nella parte alta della classifica. Con Juventus e Inter c’è il Torino, lanciato a quota 7 punti grazie alla zuccata di Coco con cui i granata hanno steso il Venezia.
Non è da meno l’Udinese, forte del pari di Bologna a cui hanno fatto seguito le vittorie su Lazio e Como, mentre a una sola lunghezza di distacco si piazza il Verona di Paolo Zanetti, vincitore anche nel pomeriggio di domenica sul campo del Genoa (secondo successo dopo quello con il Napoli).
Sorridono meno il Bologna (due pari e una sconfitta), che dopo la sosta farà il suo esordio in Champions e le neopromosse Venezia e Como, per le quali il salto di categoria è stato fin qui duro da digerire.