Torna la Champions League e il Bologna deve dare un segnale anche in Europa per evitare che il ritorno nella competizione Uefa più importante non resti solo un traguardo di passaggio.
Fronte Bologna
Fin qui gli uomini di Vincenzo Italiano hanno raccolto appena un punto all’esordio contro lo Shakhtar Donetsk per poi perdere 2-0 contro Liverpool e Aston Villa.
Due trasferte che hanno messo in evidenza i limiti offensivi degli emiliani che cercano ancora il primo gol nella competizione e hanno sempre meno margine per provare a raddrizzare la classifica in ottica playoff.
Il calendario, infatti, mette gli emiliani di fronte una sfida solo sulla carta agevole, perché il Monaco ci arriva da imbattuto con due vittorie, un pareggio e sette punti in classifica.
Successo all’esordio con la Stella Rossa e poi il Barcellona piegato 2-1, due gare da tre punti che rendono i monegaschi un cliente difficile. Per trovare le due vittorie contro Cagliari e Lecce Italiano si è affidato agli stessi dieci uomini di movimento come titolari: col Monaco, però, non ci sarà De Silvestri, fuori dalla lista Uefa, e tornerà Posch a destra.
Probabile il ritorno del centrocampo a tre per tenere Odgaard come alternativa sulle fasce, mentre scalpita Ferguson, già decisivo nello sprazzo di gara giocato contro i salentini.
Hutter spera di recuperare qualche infortunato per la partita di Bologna: sicuramente non Balogun (lussazione della spalla); qualche timida speranza per Salisu e l’ex juventino Zakaria. A destra tornerà Vanderson, dopo la squalifica scontata in Francia.
Fronte Juventus
Nel martedì di Champions spazio poi anche a Lille-Juventus e Real Madrid-Milan. Cominciamo dalla Francia dove i bianconeri devono riscattare la sconfitta contro lo Stoccarda complice anche un’espulsione di Danilo.
Un cartellino rosso che non aveva frenato la squadra di Thiago Motta nella gara precedente, quando, nonostante in dieci per la cacciata di Di Gregorio, Vlahovic e compagni erano comunque riusciti a vincere contro il Lipsia.
Il passo falso con lo Stoccarda, comunque, non compromette il cammino verso gli ottavi di finale. Certo, la trasferta sul campo del Lille assume una rilevanza particolare per capire la dimensione continentale di una squadra che dopo un avvio promettente ha avuto un’involuzione offensiva inaspettata.
Che i francesi possano essere temibili lo hanno già scoperto le due spagnole, con il Real Madrid battuto 1-0 all’inizio di ottobre e l’Atletico Madrid rimontato in trasferta e poi messo ko dalla doppietta di David.
Per gli ospiti una gara potenzialmente decisiva non solo per la classifica ma anche per ottenere delle certezze che sono arrivate in maniera discontinua nella prima parte della stagione. Ad aiutare la Juve anche la cabala perché il Lille ha vinto solo una delle quattro partite contro squadre italiane in UEFA Champions League, battendo il Milan per 2-0 nel dicembre 2006.
Motta si augura che possa proseguire su questo trend e per riuscirci si affiderà al 4-2-3-1 con Vlahovic terminale offensivo. Alle sue spalle Weah, Koopmeiners e Yildiz.
Fronte Milan
Chiude la sfida del nuovo Bernabeu, quella tra Real Madride Milan. Di fronte i due club più vincenti d’Europa, 15 coppe per i blancos e 7 per i rossoneri.
Sfida contro il suo passato per Carlo Ancelotti, con il Real a quota 6 punti e rossoneri a 3 dopo il successo sul Club Brugge, battuto per 3-1 e in superiorità numerica.
Decisiva la doppietta di Reijnders nella ripresa e poi il gol di Pulisic. Al conto si sarebbe aggiunto anche il colpo di testa di Camarda che ne avrebbe fatto il più giovane marcatore nella storia della competizione, se la rete non fosse stata annullata per fuorigioco.
Come detto, però, la sfida contro il Real Madrid è anche una questione di cuore visto che Ancelotti rimane l’ultimo allenatore ad avere sollevato il trofeo per i rossoneri nel 2007. Il tecnico emiliano ha sudato freddo nel remake della finale vinta a giugno andando sotto di due gol contro il Borussia Dortmund.
Poi è arrivata la solita reazione nel secondo tempo e una inarrestabile tripletta di Vinicius che, nonostante quanto continuamente dimostrato, non è riuscito a vincere il Pallone d’Oro. Resta nel Milan il caso Leao ma quantomeno Fonseca è tornato a vincere in campionato grazie all’1-0 contro il Monza. Ora serviranno solide conferme.