“Chi va via dalla Premier fatica negli altri campionati”. Forse è un falso mito, un semplice luogo comune o un teorema valido per chi è bravo, ma non un campione. Sicuramente non vale per Harry Kane che dopo una vita (ben 10 anni) al Tottenham, quest’estate ha lasciato Londra e l’Inghilterra per andare a giocare in Germania al Bayern Monaco.
Aria tedesca…
A 30 anni era giunto il momento di una nuova esperienza, qualcosa che appagasse anche il suo desiderio di vittorie rimasto sopito negli anni agli Spurs. Pronti via, però, la fortuna non è stata dalla sua parte perché il primo titolo stagionale, la supercoppa tedesca, è andato al Lipsia in un rocambolesco 3-0 che ha suscitato non poche polemiche, anche nei confronti dell’inglese appena arrivato. Critiche rispedite al mittente però in meno di 180 minuti perché nelle successive due gare Kane segna tre gol (uno al Werder e due all’Augsburg), diventando uno dei tre attaccanti a fare tre reti nelle prime due giornate di Bundesliga nella storia del club (gli altri che ci erano riusciti sono stati Jung nel 1967 e Cardona nel 1993).
Una garanzia nell’area piccola
Un biglietto da visita niente male e un messaggio forte e chiaro all’intero campionato, perché al di là del trofeo finale, Harry vuole vincere anche la classifica capocannonieri che lo scorso anno, per la prima volta dopo l’egemonia durata cinque anni di Robert Lewandowki, non è andata a un calciatore del Bayern Monaco – ma solo perchè Lewa non è più in Bundesliga -. Per questo Kane vuole riportarla a casa dopo aver vinto in Premier League lo stesso titolo già tre volte.
Il dato sorprendente, però, è che dalla stagione 2014-15 alla scorsa, l’attaccante è sempre andato in doppia cifra. La stagione dove in Premier ha segnato meno in questo lasso di tempo (17 reti) è stata la ’18-’19 (coincisa però con una finale Champions) a pari merito con la ’21-’22. Ma nei suoi nove anni sempre sopra quota dieci, solamente tre volte in campionato si è fermato sotto i venti gol, mentre delle restanti sei in due circostanze è arrivato anche a 30 (compresa la scorsa stagione, quella conclusiva al Tottenham). Numeri da capogiro che aumentano i rimpianti di una carriera che fino a questo momento non vede titoli in bacheca.
Con il Tottenham, infatti, non è mai stato veramente competitivo, ma delle volte il cuore viene prima dei trofei. Solo che, raggiunti i 30 anni la voglia di raccogliere quanto si merita cresce e da qui la scelta del trasferimento al Bayern Monaco per competere a tutti i livelli: nazionali e internazionali. Ora è il momento di riscuotere. E’ in Baviera per questo.