La regina manca
Forse andrebbe chiamata “Siviglia League”, ma per ora l’Uefa non ha preso in considerazione l’idea. Scherzi a parte, con la sorella più grande, la Champions League, riparte anche l’Europa League, conclusasi lo scorso anno con l’ennesima vittoria della società andalusa. Nelle ultime dieci stagioni, la metà delle volte a portare a casa il titolo è stato proprio il Siviglia. L’ultima finale, che ha visto la Roma di Mourinho uscire sconfitta a Budapest, è stata al centro di non poche polemiche, con tanto di accuse pesanti da parte dello Special One all’arbitro Taylor.
Riscatto Roma
A Trigoria la ferita non è ancora rimarginata e in estate, nelle poche interviste concesse da Mou, il tecnico ha messo subito in chiaro che quello con l’Europa League è un conto aperto. “Vogliamo arrivare a Dublino”, è l’intenzione del condottiero giallorosso che in due anni di Roma ha conquistato altrettante finali europee, vincendo però solo quella di Conference.
La Roma, per ora senza il Siviglia impegnato in Champions, è insieme all’Atalanta e al Liverpool tra le favorite ai nastri di partenza. E sarà così almeno fin quando dall’Europa dei grandi non scenderanno le terze dei gironi a sparigliare le carte in tavola. Una regola che cesserà con questa edizione perché dalla prossima, con il cambio format, l’Uefa ha bloccato lo schema che prevede le retrocessioni dalla Champions League.
Le concorrenti più insidiose
Al di là delle squadre citate e candidate numero uno alla possibile vittoria, ci sono anche altri club pronti a dire la loro. Vedi il Brighton di De Zerbi, finito nel gruppo B con Ajax e Marsiglia, ma che potremmo definire la squadra più forte del girone, nonostante alle urne sia arrivata da terza fascia. Il cammino in Premier League di quest’anno, 4 vittorie e 12 punti su 5 match totali, la dice lunga sulla forza della squadra di De Zerbi che sarà la mina vagante del torneo. Attenzione poi anche al Villarreal (vincitrice della competizione nella stagione 2020-21) e al Bayer Leverkusen, lo scorso anno semifinalista contro la Roma.
I precedenti italiani
Come in Champions, anche in Europa League l’ultimo successo italiano è targato Inter. Anche se rispetto al triplete del 2010, per arrivare a un successo del tricolore nel secondo torneo continentale Uefa bisogna tornare addirittura agli anni novanta. Per l’esattezza la stagione era la ’97-’98, quando il torneo si chiamava ancora Coppa Uefa e la finale fu tutta italiana tra Inter e Lazio. A spezzare questo tabù ci proveranno Roma e Atalanta, con i giallorossi che nelle ultime due partecipazioni all’Europa League sono sempre arrivati almeno alle semifinali.
L’arma in più in casa Roma
Per questo superare il girone sarà l’obiettivo minimo della nuova coppia Dybala e Lukaku visti anche i cinque precedenti tutti favorevoli nel 2009-10, 2016-17, 2019-20, 2020-21 e 2022-23. L’esordio per la Roma sarà un scontro inedito e si giocherà in Moldavia contro lo Sheriff. La sfida non dovrebbe preoccupare troppo il club di Mourinho che completa il girone con Slavia Praga e Servette, altre opzioni più che abbordabili.
L’arma in più quest’anno potrebbe essere proprio Romelu Lukaku. Il belga ha segnato in ognuna delle sue ultime 11 presenze in Europa League (15 gol in totale con le maglie di Everton e Inter). Si tratta della serie più lunga di partite, con almeno un gol segnato, realizzata da un giocatore nella storia della competizione.
L’Atalanta ritorna in Europa
In prima fascia anche l’Atalanta che dai sorteggi ha pescato Sporting Lisbona, Sturm Graz e Rakow. I portoghesi sono indubbiamente la squadra più ostica del gruppo D, ma l’esordio per Gasperini dovrebbe essere piuttosto morbido contro i polacchi del girone. Inoltre, questa sarà solo la seconda volta in assoluto per l’Atalanta nella fase a gironi dell’Europa League: nella prima, ha vinto il proprio girone rimanendo imbattuta, era il 2017/18 (quattro vittorie e due pareggi), vincendo tutte e tre le partite casalinghe.