La rinascita della Juventus di Massimiliano Allegri, sola al secondo posto della classifica di Serie A con 29 punti a -2 dall’Inter capolista, riparte dalla difesa. I bianconeri hanno ritrovato la solidità difensiva grazie al lavoro di Gatti, Bremer, Danilo e Rugani.
I protagonisti
Si è passati quindi dalla famosa linea di difesa BBC (Barzagli, Bonucci e Chiellini) che ha fatto le fortune dei bianconeri tra il 2011 con Antonio Conte e il 2019 – con una sola stagione di “pausa” nel 2017-2018 quando Bonucci si trasferì al Milan – alla GBR (Gatti, Bremer e Rugani momentaneamente, fino al ritorno probabilmente di Danilo), con la squadra che vanta la seconda migliore difesa del campionato con 7 reti subite, solo una in più dell’Inter in 12 partite.
Il successo contro la Fiorentina ha certificato la rinascita difensiva, visto che per la sesta partita consecutiva i bianconeri non hanno subito gol. Rete subita poi con il Cagliari, ma indolore vista la vittoria per 2-1 sulla squadra di Claudio Ranieri, e che ha portato a qualche brivido finale di troppo.
I dati e i protagonisti fuori dal campo
Oggi Allegri ha quattro uomini da poter ruotare, due italiani e due brasiliani, quattro calciatori per tre maglie, quindi la GBR o la GBD. Del resto dal ritorno di Allegri alla Juventus (2021/22), quella bianconera è la squadra che ha collezionato più partite vinte per 1-0 in Serie A: 17. Anche se non molto appariscente, Rugani è la vera riscoperta grazie alle doti dimostrate del leader nascosto in campo e fuori: mai una parola fuori posto, ma tanto lavoro.
Il lavoro di Allegri ha avuto anche il supporto di Cristiano Giuntoli, che dopo il ‘miracolo’ Napoli è approdato in bianconero per mettere ordine ad una gestione non sempre centrata.
Le mosse di Allegri
Quanto fatto dal tecnico bianconero in difesa è però solo uno dei punti di forza di una squadra che non in tanti davano tra le favorite per l’organico a disposizione. Il tecnico livornese ha tirato fuori tutte le qualità anche di Cambiaso, ha recuperato il jolly americano McKennie, ed ha fatto crescere centrocampisti più maturi come Locatelli o più giovani come Miretti.
In attacco, ottime le prove fin qui di Kostic e del recuperato Kean, come anche di Chiesa che senza gli infortuni sarebbe stato un punto cardine di questa squadra. Da rivedere invece le prestazioni di Dusan Vlahovic. Nel momento in cui l’ex attaccante Viola riprenderà a fare gol come sa fare, sarà dura affrontare questa Juve che dal ‘corto muso‘ potrà mostrare anche qualcosa di diverso.