Ci sono partite che non sono come tutte le altre. Ci sono novanta minuti che possono cambiare il corso della vita o, meglio, della storia di un popolo. La finale di Coppa d’Africa tra Nigeria e Costa d’Avorio è una di queste.

Eliminate Congo e Sudafrica, ora manca l’ultimo atto per decretare il vincitore e se da una parte ci sono le Super Aquile di Victor Osimhen, tra le favorite, dall’altra gli Elefanti di Frank Kessie, vecchia conoscenza della Serie A. Ma dal campionato italiano saranno in tanti a giocarsi il trofeo.

Basti pensare proprio ad Osimhen, centravanti della Nigeria che a Napoli vuole tornare da Re. Finora, il centravanti ha segnato un solo gol in sei presenze, ma è stato il fulcro di tutta la squadra. Anche nella decisiva semifinale contro la sorpresa Sudafrica, nonostante il dolore addominale, Victor ha stretto i denti e ha combattuto con tutte le energie per conquistare il passaggio del turno, arrivato poi ai calci di rigore.

Ma sarebbe ingeneroso parlare solo del centravanti del Napoli o di Kessie. Nigeria-Costa d’Avorio è molto di più. Le Aquile, ad esempio, possono ringraziare Ademola Lookman e la sua vena realizzativa, se domenica potranno contendersi lo scettro di campioni d’Africa. Il centravanti di Gasperini ha messo in mostra tutte le sue qualità, specialmente quando il gioco ha iniziato a farsi duro, nelle fasi a eliminazione diretta.

Tre gol fin qui per lui, ma la promessa è di avere ancora in tasca qualcosa da usare al momento opportuno. La Costa d’Avorio, invece, può contare su un attaccante di caratura internazionale come Sebastien Haller, che ha messo il suo timbro anche nella semifinale, con una semi-rovesciata che ha steso il Congo.

Hanno poi disputato un ottimo torneo fin qui anche Troost-Ekong, Seko Fofana, Ola Aina e il romanista Ndicka. Insomma, ci sono tutti gli ingredienti per assistere a una partita scoppiettante. Che vinca il migliore.