Si chiude la Premier League, forse una delle più belle degli ultimi anni. Sicuramente l’ultima giornata è stata un concentrato di emozioni. A cominciare dal titolo, l’ennesimo, vinto da Pep Guardiola con il suo Manchester City.
Ma nel giorno del successo a oscurare tutti e tutto ci ha pensato Klopp. L’addio al suo popolo dopo nove anni di Liverpool è stato il momento più toccante della stagione. Il coro cantato per il suo successore, le lacrime in campo e sugli spalti: Jurgen lascia casa e giura amore eterno. “Sarò sempre uno di voi”, dice congedandosi. Ora un anno sabbatico a Mallorca con il suo Liverpool che alla fine chiude terzo, mentre in Europa League a eliminarlo è stata l’Atalanta in semifinale.
Come dicevamo, nel frattempo il City si laurea campione d’Inghilterra e lo fa vincendo 3-1 contro il West Ham. Questo è il 4° titolo consecutivo: non c’era mai riuscito nessuno prima d’ora.
Insomma, i Citizens hanno voluto riscrivere ancora una volta la storia dopo il triplete dello scorso anno, per una squadra che ha vinto 6 Premier League negli ultimi 7 anni.
Una dinastia che nemmeno l’Arsenal di Arteta è riuscita a fermare perché alla fine dei giochi, i “Gunners” chiudono al secondo posto pur giocandosi il titolo fino alla fine e con la stessa identica differenza reti dei campioni (+62).
La vera sorpresa dell’anno, però, si chiama Aston Villa. La squadra di Emery chiude a sorpresa al quarto posto, un piazzamento che porta per la prima volta il club di Birmingham in Champions.
Applausi anche a un altro spagnolo, Andoni Areola: ha preso il Bournemouth in zona rossa e lo ha trascinato al dodicesimo posto salvandolo dalla retrocessione.
L’altra immagine del giorno, però, è la festa dei tifosi del Luton, nonostante siano finiti in Championship. Hanno cantato e ringraziato la squadra per aver lottato fino all’ultima giornata. Già retrocesse da tempo, invece, Sheffield United e Burnley.
Per quanto riguarda l’Europa League, invece, le qualificate sono Tottenham e Chelsea, mentre in Conference League andrà il Newcastle. Tutto questo, però, a patto che il Manchester United non vinca contro il Manchester City in finale di FA Cup. La coppa sarebbe l’unica ancora di salvezza di una stagione, ancora una volta, fallimentare dei Red Devils.
Un’altra sconfitta contro i cugini – qualche anno fa definiti sprezzantemente da Alex Ferguson “noisy neighbors” (i vicini di casa rumorosi) e ora dominatori in Inghilterra e in Europa – sarebbe davvero difficile da digerire.