Cala il sipario sul master romano che incoronato il suo re e la sua regina. Da una parte Zverev, dall’altra Swiatek per due tabelloni che se da una parte, quella femminile, hanno rispettato le attese, dall’altra hanno stravolto tutti i pronostici.

Già perché i ritiri di Alcaraz e Sinner hanno aperto a nuovi scenari, così come le eliminazioni di Nadal e Djokovic con quest’ultimo che giocherà a Ginevra prima del Roland Garros per mettere partite nelle gambe e soprattutto provare a tenere la posizione numero uno insidiata da Jannik.

Ma tornando al Foro Italico, se c’è un messaggio arrivato è quello lanciato da Swiatek, sempre più numero uno indiscussa della WTA.

Come a Madrid la finale è stata con la Sabalenka ed è finita anche nello stesso modo. Con la vittoria della polacca, al suo 21° titolo, di cui 4 in questo 2024. Neanche a dirlo sarà lei la favorita a Parigi, mentre lo stesso non si può dire di Zverev che per la seconda volta nella sua carriera vince a Roma (l’altra era stata nel 2017) battendo in finale il cileno Jarry.

Una finale a senso unico e che comunque dà morale al tedesco in vista del secondo slam della stagione. Certo per l’appuntamento di Parigi torneranno tutti i favoriti. Da Alcaraz a Djokovic passando per Sinner che da qualche giorno ha ripreso ad allenarsi in campo a Montecarlo dopo lo stop per il problema all’anca.

Chi gli sta vicino parla di un tennista fiducioso di poter scendere in campo, anche se solamente a ridosso del torneo si scioglieranno le ultime riserve perché nessuno vuole rischiare che l’infortunio diventi qualcosa di ancora più grave.

In ballo non c’è solo il secondo slam dell’anno dopo aver vinto il primo a Melbourne. Bensì la posizione di numero uno. Insomma ci si gioca tanto, tantissimo. In una fase della stagione, quella sulla terra, nella quale Jannik non difende tantissimi punti.

Lo scorso anno al Roland Garros, infatti, uscì al secondo turno. Da capire, poi, se a Parigi ci sarà Nadal. Lasciando Roma non è riuscito a dare una risposta, lo farà nei prossimi giorni in base alle risposte del suo fisico. Anche se siamo pronti a giocarci una sua presenza nel campo che lo ha reso grande.