Mentre Djokovic batte Rune e se la prende con il pubblico, l’Italia della racchetta riscrive la storia a Wimbledon: dopo Jannik Sinner e Jasmine Paolini, anche Lorenzo Musetti stacca il biglietto per i quarti di finale del torneo.
Mai prima d’ora tre Azzurri erano arrivati tra gli ultimi otto dello Slam più antico e prestigioso al mondo nello stesso anno. Raggiante di felicità, ma anche commosso fino alle lacrime, al termine di poco più di due ore di match, grazie al successo sul francese Giovanni Mpetshi Perricard (4-6, 6-3, 6-3, 6-2), il toscano non solo centra il suo primo “quarto” di prestigio in carriera, ma ritorna anche tra i primi 20 al mondo.
Impresa Musetti
Una conferma dopo la finale raggiunta al Queen’s, sulla superficie che finora era stata meno propizia al suo tennis. Ma nel secondo lunedì all’All England Club, smarrito il primo set, Musetti si ritrova conducendo d’autorevolezza le successive tre frazioni, e raggiunge così Sinner ai quarti di finale (prima volta per l’Italia con due tennisti così avanti sui prati di SW19).
Regalando, inoltre, ai molti italiani sulle tribune del campo n.2, sprazzi della sua classe cristallina, come il tweener – un dritto colpito tra le gambe, in equilibrio precario – come già il campione di San Candido aveva fatto nel match di terzo turno.
“Ho faticato all’inizio, perché lui serviva velocissimo. È un giorno fenomenale per me. L’ultimo anno è stato molto difficile, con tante nuove esperienze compresa quella di diventare padre. Ho avuto bisogno di tempo per trovare l’equilibrio“. Equilibrio che gli ha consentito di acquisire negli ultimi giorni una fiducia insperata, anche sull’erba più esclusiva.
Erba sulla quale, nelle tre precedenti apparizioni, era uscito due volte al primo ed una al terzo turno. “È senza dubbio il risultato più importante della carriera, ma voglio che sia anche il mio punto di partenza. Il mio torneo qui non è ancora finito e non voglio che finisca mercoledì“, ha dichiarato poi Musetti.
L’avversario e le dichiarazioni
Ad attenderlo ci sarà Taylor Fritz, protagonista di una strepitosa rimonta ai danni del favorito n.4, Alexander Zverev (4-6, 6-7, 6-4, 7-6, 6-3). Tre i precedenti tra i due: conduce l’americano 2-1, che si è anche aggiudicato lo scontro diretto sull’erba, del 2022.
Per la prima volta Musetti, dopo quattro match vinti con i favori del pronostico, scenderà in campo contro un avversario dalla classifica migliore, facendolo scendere in campo, per la prima volta in questo torneo, da svantaggiato.
“Sono stati tutti match molto tirati, spero nei quarti di giocare più tranquillo, perché nell’ultima settimana ho sentito la pressione del favorito. Volevo fortemente guadagnarmi uno dei due campi al coperto, e ora che ci sono riuscito, spero davvero di poterne giocare altri, di match simili“.
“Ho una famiglia bellissima che mi ha sempre sostenuto nel mio voler inseguire questo sogno – le sue parole -. Devo ringraziare Simone, senza di lui niente di tutto questo sarebbe stato possibile“.
Prospettiva Azzurra
Questo martedì gli italiani saranno protagonisti assoluti sul Centre Court: apre il programma di giornata Sinner, opposto al russo Daniil Medvedev per confermare la semifinale dell’anno scorso: negli 11 scontri diretti, il russo è in vantaggio 6-5, ma gli ultimi cinque match sono stati tutti vinti dal n.1 al mondo.
A seguire tocca alla favorita n.7 del seeding, Paolini, attesa dalla statunitense Emma Navarro, n.19 del ranking, giustiziera nel turno precedente della n.2 al mondo Coco Gauffe vincitrice dei tre precedenti (giocati tutti sul cemento).
Ai quarti, come detto, è approdato anche Djokovic con una prova di forza tennistica contro Holger Ruune e di carattere contro una parte del pubblico che, a suo dire, lo aveva contestato durante il match.
Djokovic vs pubblico di Wimbledon
Dopo essersi sbarazzato in tre set (6-3, 6-4, 6-2) del danese, dominato oltre quel che dice il punteggio, il numero 2 del mondo ha approfittato dell’intervista in campo per polemizzare con quella parte del pubblico che gli aveva “mancato di rispetto”.
“A tutti i tifosi che hanno mostrato rispetto e sono rimasti stasera, mando i miei ringraziamenti dal profondo del cuore. E a tutti coloro che hanno scelto di mancare di rispetto ai giocatori e in questo caso a me, dico ‘buonanotte'”, imitando i fischi che sentiva durante la partita.
“Lo so che tifavano per Rune , ma quella è una scusa per fischiare anche me. E non lo accetto. Sono nel circuito da più di 20 anni. Conosco tutti i trucchi. Ho giocato in ambienti molto più ostili, credetemi“, ha concluso prima di lasciare il centrale visibilmente stizzito.