Si farà sentire o no la stanchezza di coppa? Questo è uno degli interrogativi che si pongono le squadre impegnate domenica nel settimo turno della Serie A, a cominciare da Juventus-Cagliari, match delle 12.30.
I bianconeri sono reduci dalla vittoria in dieci in Champions contro il Lipsia per 3-2. Tutto grazie a una straordinaria doppietta di Vlahovic. E ora la testa è al campionato dove la squadra di Motta o pareggia o stravince.
Non a caso, fin qui, la Juve ha totalizzato tre 0-0 e altrettanti 3-0.
Intanto, a fare impressione non è soltanto il fatto che la Juventus per la prima volta nella sua storia non abbia subito reti dopo 6 giornate, ma soprattutto che in 6 partite i bianconeri abbiano subito appena 9 tiri in porta.
Insomma, una squadra con una grande solidità minata però dall’infortunio di Bremer. Per il brasiliano, infatti, è arrivato il responso che parla di rottura del legamento crociato anteriore e stop di almeno 8 mesi. Un’assenza alla quale Motta dovrà ovviare col gioco e l’organizzazione tattica, mai mancati in questo avvio di stagione.
Di contro un Cagliari che, con la clamorosa vittoria raccolta a ridosso dello scadere in casa del Parma, ha fatto sì che la panchina di Nicola smettesse di traballare per qualche giorno. Certo non sarà semplice per i sardi che negli ultimi sette incontri allo Stadium hanno sempre perso e che vantano appena un successo negli ultimi 26 precedenti con i bianconeri.
Due, poi, i match delle 15, quello tra Bologna e Parma e Lazio ed Empoli. Cominciamo dal derby emiliano con Vincenzo Italiano che dovrebbe utilizzare l’abituale 4-3-3.
Al centro dell’attacco ci sarà Castro, mentre ai suoi lati agiranno Orsolini e Ndoye. A fare da schermo, invece, dovrebbero esserci Freuler, Fabbian e Aebischer. Out per un lungo infortunio Ferguson.
Serve un cambio di rotta perché l’inizio di campionato non è stato dei migliori con appena 7 punti nelle prime sei giornate. E’ vero che i rossoblù hanno perso tanti giocatori come Zirkzee e Calafiori, ma il pari per 1-1 contro l’Atalanta dell’ultima giornata potrebbe aver dato nuova linfa vitale alla squadra.
Di fronte il neopromosso Parma che è riuscito lo scorso anno a strappare la promozione diretta. Ora l’obiettivo è salvarsi e sulla panchina è stato confermato Pecchia. L’andamento, fin qui altalenante, ha fatto sì che arrivassero 5 punti. Vincere significherebbe sia superare il Bologna andando a 8 ma anche riscattarsi dopo la clamorosa sconfitta per 3-2 col Cagliari nell’ultimo turno.
In contemporanea all’Olimpico la gara tra Lazio ed Empoli, un match che, se guardiamo ai precedenti, pende nettamente a favore dei padroni di casa che contro i toscani non hanno mai perso nessuna delle ultime 15 partite giocate nelle Capitale.
Probabilmente non ci sarà da annoiarsi perché la squadra di Baroni è vero che subisce tanto, ma segna altrettanto. Complice anche il momento straordinario di Dia, fari puntati anche su Castellanos. In tutto ciò l’Empoli, come la Juventus, è tra le poche squadre che in questo campionato non hanno mai perso All’Olimpico bei ricordi recenti, con la vittoria qualche settimana fa per 2-1 contro la Roma.
Alle 18, invece, sarà la volta di Monza-Roma per verificare se davvero la cura Juric inizia a farsi sentire. In campionato sono arrivate due partite e altrettante vittorie. Prima il 3-0 roboante all’Udinese, poi il 2-1 sofferto col Venezia.
Adesso i brianzoli, per andare al break per le nazionali con l’animo più disteso dopo non aver vinto nessuna delle prime quattro giornate del campionato. La stanchezza dell’Europa League sarà un fattore, ma non un alibi. Per questo il tecnico ex Torino non potrà fare un eccessivo turnover. I giallorossi arriveranno in casa di un Monza ferito nonostante il digiuno dalle vittorie si sia interrotto in Coppa Italia.
In campionato, comunque, non vince dallo scorso marzo e la posizione di Nesta non è più salda come un tempo. La società sa benissimo che le ultime due partite prima della sosta contro Napoli (2-0) e Roma sono abbastanza proibitive; motivo per cui, alla base delle decisioni di Galliani potrebbe esserci, più che il risultato, la prestazione dei brianzoli.
Chiude la domenica di Serie A la partita del Franchi, Fiorentina-Milan. Per i rossoneri, dopo la delusione in Champions League, l’obiettivo è proseguire la serie positiva in campionato, puntano alla vittoria per avvicinarsi alla vetta.
Terzo posto in classifica con 11 punti, a meno due dal primato. Nell’ultimo turno è arrivata la terza vittoria consecutiva, in casa contro il Lecce per 3-0 e il poker prima della sosta aiuterebbe.
Il tecnico del Milan, Paulo Fonseca, si affiderà al 4-2-3-1. Al centro dell’attacco ci sarà Abraham, supportato sulla trequarti da Pulisic, Alvaro Morata e Rafa Leao. La cerniera di centrocampo, invece, dovrebbe essere composta da Fofana e Reijnders.
Ma i rossoneri dovranno fare i conti con la Fiorentina che, dopo il successo contro la Lazio, cerca conferme per uscire dal periodo di alti e bassi. Palladino per arginare i rossoneri si schiererà con il 4-2-3-1. Moise Kean guiderà l’attacco, supportato sulla trequarti da Kouamé, Colpani e Gudmundsson. In mezzo al campo, a fare da diga davanti alla difesa, spazio per Bove e Danilo Cataldi.