La sfida tra i più forti, se i pronostici saranno rispettati, è solo rimandata di un’altra partita. Già perché sia Jannik Sinner che Alexander Zverev sono qualificati alle semifinali di Torino e ora dovranno affrontare un ultimo step prima di potersi contendere il titolo di fine stagione.
Una cosa, intanto, è certa: è il tedesco e non Alcaraz, il vero rivale del n.1 del mondo. E non solo perché batte Carlos per 7-6 (5) 6-4, eliminandolo dal torneo, ma perché si qualifica da primo classificato del girone Newcombe a punteggio pieno, senza cedere nemmeno un set.
Poco da fare per Alcaraz che ha alternato punti di talento a tanti errori (33 gratuiti nel match). E al momento dei saluti a fine match, ecco anche qualche battuta tra i due: Alcaraz oltre a battere la sua mano sul petto di Zverev a più riprese ha ripetuto: “Ottimo lavoro”. Un grande abbraccio e poi ecco la risposta di Zverev: “Tu quest’anno hai vinto tanto contro di me dai, stavolta è il mio turno”.
Sasha, n.2 del mondo, è in stato di grazia e l’ha dimostrato oggi nel match più bello sinora all’Inalpi Arena. E’ anche la sua ottava vittoria consecutiva nel circuito, dopo il trionfo a Parigi-Bercy e ora in semifinale sfiderà Fritz. Per conoscere l’avversario di Sinner, invece, si è dovuto aspettare l’ultimo incontro della fase a round robin con il match tra Casper Ruud e Andrey Rublev. Al norvegese bastava vincere un set (o sette game) per regalarsi il pass contro l’azzurro e così è stato nella sfida con il russo.
Intanto Jannik si riposa e concentra dopo aver vinto un girone in modo impeccabile. Battuti, senza perdere set, De Minaur, Fritz e Medvedev, quest’ultimo ormai con gli incubi quando incontra Sinner. L’obiettivo è arrivare in finale e vincere, a differenza dello scorso anno quando poi fu costretto ad arrendersi a un passo dal sogno e solo per mano dello straordinario Djokovic.
Nole quest’anno non ha nemmeno partecipato, l’amico e rivale Alcaraz è stato eliminato e sul cammino verso la vittoria finale restano appena due tappe per arricchire un anno che ha sì visto pesare sulla testa dell’azzurro il caso doping, ma che lo ha anche incoronato n.1 del mondo, visto vincere i primi due slam della sua carriera (AO Open e US Open) e chissà, magari bissare anche il successo in Coppa Davis a Malaga dopo Torino. Intanto le Finals, al resto ci penserà dopo.