Sinner contro Fritz, ancora una volta. Questa sfida, però, vale per il titolo di fine anno, quella gara tra gli otto più forti della stagione che per la prima volta può incoronare Jannik dopo una stagione incredibile.
Numero uno del mondo, mille vinti e due titoli slam, i primi della sua carriera. Uno vinto a New York proprio contro Fritz che stasera ritrova a Torino, dopo che nel girone i due si erano già affrontati vedendo vincere l’azzurro in due set. Forse la partita più tirata del torneo di Sinner ma comunque gestita dall’altoatesino che fin qui non ha perso un set.
Ne sa qualcosa anche il povero Casper Ruud che ieri è stato spazzato via in semifinale, costretto a subire la furia di Jannik.
Non c’è mai stata partita e ora Sinner vuole il titolo per presentarsi a Malaga e vincere di nuovo la Coppa Davis.
Ci arriva con la 69ª vittoria dell’anno nella sacca, la 10ª consecutiva, la 25ª nelle ultime 26 giocate. «Mi sono preparato bene e mi sento fresco però sono sorpreso anch’io di vincere così: no, non penso che sia normale…» ammette.
Ci arriva da leader dominante di un tennis che non si riconosce più nei Big Three, con sei set vinti a Torino e zero persi (36-22 i game). Insomma, un dominatore assoluto.
Dall’altra parte però c’è un Fritz che ha battuto Zverev in una partita che lo vedeva sfavorito, come lo sarà stasera. “Ma io mi sento al livello di Jannik”, dice l’americano che come già scritto con Sinner ha già perso al girone di Torino.
Per trovare la prima occasione in cui lo sconfitto del round robin si prese la rivincita in finale bisogna tornare al 1976, a Houston, quando Manuel Orantes batté in finale 5-7 6-2 0-6 7-6 6-1 Wojchiek Fibak, dal quale aveva perso 7-5 7-6 in precedenza. Solo tredici anni dopo, nello spettacolo del Madison Square Garden, avverrà di nuovo un episodio del genere, con protagonisti Stefan Edberg e Boris Becker.
Ci riproverà stasera Fritz che dovrà vedersela non solo con il numero uno ma anche con uno stadio intero che tiferà Jannik. Buon tennis a tutti!