Il Manchester City, anche se ha concluso la stagione con una sconfitta, è diventato nuovamente campione e ha staccato un pass per la prossima Champions League nella quale lo seguiranno l’Arsenal, con il quale si è giocato il titolo fino alle ultime giornate, il Manchester United che ritorna nella massima competizione europea dopo l’Europa League e il Newcastle che si aggiudica questo prezioso traguardo dopo vent’anni della sua storia. Una notevole rivoluzione per il Newcastle che può tornare a sognare un posto tra le big d’Europa grazie alla nuova proprietà araba e ai suoi onerosi investimenti sul mercato, e al suo tecnico Eddie Howe che dal 2021 ha saputo avviare un’autentica rivoluzione per questo team.
Grande sorpresa invece in casa Liverpool, dove Klopp quest’anno non è bastato non solo per poter concorrere al titolo ma anche per riuscire a garantire la presenza in Champions League; sarà solo Europa League quindi per i Reds, artefici di una stagione più che deludente, riuscita a rimettersi in piedi solo grazie agli ultimi undici risultati utili consecutivi – di cui sette vittorie -.

Ultima partecipante di diritto alla prossima Europa League è il Brighton di Roberto De Zerbi che, con l’ultimo pareggio conquistato contro il Manchester City, ha ottenuto la sua prima partecipazione storica alla competizione. Un grandissimo risultato sia in questo match, sia per tutta la stagione in cui il Brighton non ha rinunciato a farsi notare con un percorso equilibrato, difficile ma che si è rivelato benissimo all’altezza di un campionato complicatissimo come la Premier League.
A spendere parole importanti verso De Zerbi è stato proprio Pep Guardiola che l’ha definito come uno degli allenatori più influenti degli ultimi 20 anni paragonandolo ad un ristornate stellato Michelin per come si presenta e gioca la nuova squadra inglese allenata dal tecnico italiano.

L’ultimo posto europeo disponibile è stato occupato dall’Aston Villa che ha ottenuto la partecipazione in Conference League escludendo da ogni qualificazione europea il Tottenham – anticipato di un solo punto -, autore quest’anno di un percorso travagliato ed anonimo ben al di sotto delle aspettative e che si chiude con un’insoddisfacente ottava posizione.

Ancor peggio del Tottenham è riuscita a fare un’altra delle storiche big europee, classificandosi ben dodicesima con soli 44 punti, meno della metà dei punti realizzati dal City per qualificarsi campione. Parliamo del Chelsea, che, nonostante gli onerosi investimenti sul mercato continua a rimanere a secco di trofei e di soddifsazioni.

Altra nota dolente del finale di stagione è la retrocessione del Leicester che solo qualche anno fa, nel 2016, era riuscito nell’impresa divenuta storia di aggiudicarsi il titolo in Premier sotto la guida di Claudio Ranieri. Dopo l’ottava posizione dell’anno scorso, fuori dalle coppe europee ma immediatamente a ridosso delle sette migliori posizioni in classifica, il Leicester aveva concluso gli ultimi cinque campionati sempre entro la nona posizione e ottenendo due volte anche un posto in Europa League. Quest’anno si è concluso quel percorso positivo che durava dalla fatidica stagione 2015/2016.

Ancora una volta quindi la Premier League si conferma uno dei campionati più imprevedibili ed agguerriti di tutta Europa dove però ricorrono anche delle certezze, così come il Manchester City che continua a candidarsi come una delle squadre più temibili d’Europa. Nono titolo in Premier, il quinto negli ultimi sei anni, il terzo consecutivo.
Adesso c’è un altro traguardo ancora più importante da raggiungere e che i tifosi bramano ardentemente: tra il City e la vittoria della Champions League c’è solo l’Inter, che aspetta la formazione di Guardiola il 10 giugno ad Istanbul. Quella finale unita a quella in previsione per l’FA Cup potrebbero ancora regalare il sogno del Triplete a tutto il popolo dei Citizens.