Parte oggi il momento stagionale decisivo per le tre più importanti coppe europee giunte ormai alle rispettive finali, in ognuna delle quali ci sarà quest’anno una protagonista italiana. Inaugura il ciclo di finali europee questa sera alle 21:00 Siviglia – Roma, ultimo scontro per l’assegnazione del trofeo di Europa League per la stagione 2022/2023.

I protagonisti…

A sfidarsi scendono in campo due grandi protagonisti del panorama del calcio internazionale e specialisti in finali che contano: da un lato c’è il Siviglia e dall’altro José Mourinho. Da un lato una squadra con una grande storia europea alle spalle, abituata a respirare il clima e la tensione delle coppe più prestigiose e addestrata a giocarsi partite di livello massimo con le più importanti avversarie d’Europa. Dall’altro lato uno degli allenatori più prestigiosi e titolati della storia del calcio e che vanta non pochi record in ambito europeo, abituato a destreggiarsi egregiamente tra i club europei più blasonati e solito disputare partite destinate a segnare inevitabilmente la sua carriera.

Il Siviglia, dal canto suo, è probabilmente l’avversario peggiore nel contesto Europa League, essendo il club di maggior successo nella storia di questa competizione, avendo messo in bacheca la coppa per ben sei edizioni. Quest’anno c’è la possibilità di raggiungere il settimo trofeo, migliorando ancora un traguardo già incredibile di suo.

Sulla Roma…

La controparte della Roma, da sola, non regge il peso di questa finale, essendo molto meno abituata a trovarsi nel panorama europeo e nello specifico proprio nelle partite decisive di un trofeo. Nello specifico, ad esempio, il miglior piazzamento finora in Europa League della storia giallorossa è stato la qualificazione alla finale della stagione 1990/1991. Più in generale, la Roma ha raggiunto solamente tre finali in ambito europeo nella sua storia: la prima nel 1984 per la Coppa dei Campioni persa contro il Liverpool; la seconda nel 1991 per la Coppa UEFA, persa anch’essa contro l’Inter; la terza è quella dello scorso anno in Conference League, vinta contro il Feyenoord grazie già a José Mourinho.

Lo Special One è già quindi di diritto nella storia di questo club a cui sta regalando la seconda finale in due anni consecutivi, in una rincorsa alla Champions League, partendo dalla conquista della Conference e passando, questo 31 maggio 2023, per lo step cruciale dell’Europa League. E’ lui l’uomo in più per questa Roma.

La finale dello scorso anno è stata vincente e ha portato la firma proprio del tecnico giallorosso che ha riportato un entusiasmo che mancava a Roma da troppo tempo, innalzando il livello di questa squadra, affiatando il team che lo segue ciecamente e rendendolo nuovamente competitivo e all’altezza delle squadre europee. Solo con l’esperienza alla guida è possibile compattare un gruppo e raggiungere grandi obiettivi. Cosa che l’allenatore portoghese ha rinomatamente fatto durante la sua carriera e detiene lo straordinario record di aver vinto tutte le cinque finali UEFA che ha disputato nel corso della sua storia da allenatore. Un traguardo impressionante a cui è difficile opporsi e che denota la conoscenza del più importante panorama calcistico internazionale da parte di Mourinho.

Sul Siviglia…

Non si può dire che il percorso sia lo stesso per l’allenatore avversario, quello del Siviglia, in carica con la sua squadra da soli due mesi e mezzo, subentrato in una stagione catastrofica per il club spagnolo e che ha saputo ridare logica e competitività al gioco del suo club. Quella ottenuta in Europa League è però la sua prima finale in carriera, dimostrando un background completamente diverso dal momentaneo rivale portoghese.

Da quando è subentrato, Mendilibar, ha cambiato completamente l’andamento disastroso che stava riguardando il Siviglia, ottenendo solamente due sconfitte in quindici partite dal suo arrivo. Entrambe in Liga, una con il Girona e l’altra nell’ultima di campionato contro il Real Madrid, persa per 2 a 1.

Nonostante questa striscia più che positiva con il quale il subentrato tecnico del Siviglia si è messo in mostra – oltre al raggiungimento appunto della finale di Europa League -, resta una situazione critica in campionato per il club in quanto al momento è undicesimo, ben lontano dai posti candidati all’Europa.

Unica chance in ottica campionato appunto per strappare un posto per le competizioni europee della prossima stagione, è la vittoria dell’ultima gara in programma per LaLiga che potrebbe consegnare, con una serie di coincidenze favorevoli, solo la qualificazione alla prossima Conference League.

Con poco e niente da giocarsi in campionato, quindi, l’obiettivo principale per il Siviglia resta questa finale che, oltre ad assegnare l’ennesimo trofeo da aggiungere al palmares del club, garantirebbe una degna e legittima partecipazione alla prossima Champions League. Due grandi motivi per spingere Mendilibar e i suoi a concentrare tutte le loro energie su questo trofeo.

Il confronto…

Non sarà semplice però, almeno sulla carta, riuscire a bucare la quasi invalicabile barriera romanista, uno dei massimi punti di forza di questa Roma a cui Mourinho ha dedicato particolare attenzione. Se consideriamo la classifica per conclusioni concesse in area di rigore tra i top cinque campionati europei, la Roma è tra i migliori cinque club ed è prima se valutiamo solamente i tiri in porta concessi (con squadre del calibro di Manchester City, Barcellona e Real Madrid tra quelle a completare le prime posizioni di questa statistica).

L’unico precedente tra le due formazioni in una competizione UEFA è stato nella stagione 2019/2020 agli ottavi di finale proprio di Europa League dove il Siviglia ebbe la meglio per 2 a 0.

A confermare che l’obiettivo finale in questa competizione è più che mai prestigioso e difficile soprattutto per i club italiani, c’è il dato che ci informa che nessuna squadra di Serie A ha mai vinto l’Europa League da quando c’è la nuova denominazione e l’ultimo successo risale invece a quando si chiamava Coppa UEFA e la vinse il Parma nel 1999.

Tantissimi i tifosi romanisti in viaggio per presenziare e prender parte al grande evento di questa sera e tra loro tanti anche i nomi celebri del panorama italiano: Totti, Venditti, Maneskin e Noemi sono solo alcune delle personalità, in ambito sportivo e non, che si sono recate alla Puskas Arena di Budapest per dar forza al proprio club.