Non è un mistero il conflitto interno al Psg andato avanti in quest’ultimo mese di calciomercato e che ha interessato tutti gli appassionati del mondo dello sport. Il braccio di ferro a tratti capriccioso tra Kylian Mbappé e il Psg ha toccato punte inattese e colpi di scena eclatanti.
La questione spinosa
Quanto più il Presidente del Psg Nasser Al-Khelaifi si è imposto nei confronti della stella francese, tanto più Mbappé ha voltato le spalle al club e alla società decidendo di proseguire per la sua strada. In ballo la possibilità – e volontà da parte dell’attaccante francese – di mantenere in squadra l’attaccante fino alla regolare scadenza di contratto nel 2024 e di lasciarlo poi andare a costo zero. Un’opzione inammissibile da parte del club parigino che però non ha pensato a tutelarsi preventivamente in relazione al verificarsi di questa prospettiva futura. Dal canto suo Mbappé ha anche rinunciato alla riscossione di benefit maturati da contratto pur di proseguire con la stagione appena iniziata per poi salutare il Psg verso – ragionevolmente certe – altre mete che sembrerebbero conciliare con la Spagna e, più precisamente, Madrid.
Le condizioni del Psg
Al-Khelaifi impone dal canto suo invece il rinnovo di contratto per impedire appunto la libera uscita a parametro zero del prossimo anno e perdere la sua superstar senza intascare un centesimo. Scelta ragionevolmente accettabile. L’attaccante francese ha accettato però, piuttosto, di essere messo fuori rosa. E così è stato: nessun allenamento con i compagni, nessuna trasferta estiva per la tournée di amichevoli programmate e perfino nessuna convocazione alla partita di esordio in Ligue 1 della scorsa settimana. Il Psg è sceso in campo, ostinatamente, con Luis Enrique che ha voluto anche dimostrate il suo supporto alla posizione societaria, ma il top club di Parigi, pur dominando, non ha portato a casa i tre punti senza il suo beniamino e zero gol a referto nei 90 minuti. Chissà se perfino uno dei club più ricchi e prestigiosi del mondo possa permettersi di tener sugli spalti una delle stelle più brillanti del mondo del calcio.
Le nuove condizioni
Eppure, magicamente, dove sembrava non poterci più essere terra fertile in alcun modo, si sono riaperti ben presto – presto dopo il match di esordio fallito in campionato – i dialoghi tra il club e l’attaccante, seppur alcune dichiarazioni vogliano precisare che il confronto sia iniziato prima del fine settimana. Ha fatto seguito anche un comunicato ufficiale del Psg che ha confermato la riapertura al dialogo tra le parti e il reintegro del giocatore in squadra che ha di fatto ricominciato gli allenamenti con il club.
Non è chiaro quali possano essere gli sviluppi a riguardo ma il grande escluso a sorpresa di questa estate è tornato a sorridere ritrovando i compagni in campo.
Altra grana in casa Psg
I problemi in casa Psg non sono finiti. O meglio, parzialmente. L’altra cessione regina dell’attuale sessione di mercato estiva – e che forse rimarrà a lungo nella storia del calcio – si è conclusa e ha sempre come protagonista una (ex) superstar del club parigino. Neymar ha chiuso l’accordo con l’Al-Hilal, ennesimo colpo da capogiro messo a segno dagli emiri. Il Psg è contento in parte, recuperando 90 milioni per l’acquisto dal club arabo ma, in confronto alla clausola pagata nel 2017 al Barcellona del valore di 222 milioni per permettere la rescissione anticipata, i conti non risultano di certo in pari. In più c’è il problema di una sostituzione all’altezza del partente brasiliano.
Il contratto da capogiro
Ma non è più un problema di Neymar adesso quanto accade alla corte di Al-Khelaifi. Il brasiliano ha chiuso un biennale con l’Al-Hilal che lo sancisce il secondo giocatore più pagato al mondo con un guadagno minimo di 80 milioni di euro a stagione. Da specificare “minimo”. Perché di fatto il contratto della stella brasiliana – seppure non divulgato pubblicamente e i cui diritti sottoscritti restano riservati – dispone, per quanto traspare, di una vasta gamma di benefit, bonus, premi ad obiettivo, sia collettivo che individuale e accordi pubblicitari.
L’ingaggio fuori misura in sé non è bastato quindi a convincere Neymar a cambiar vita, ma piuttosto probabilmente tutto ciò che gli arabi hanno tenuto a corredare all’offerta. Si parla di un bonus di 80 mila euro per ogni vittoria e 500 mila euro per ogni post Instagram che la superstar farà sponsorizzando il campionato arabo. In aggiunta ci sono una serie di benefit messi a completa disposizione dell’attaccante: una tenuta di più di 1000 metri quadri con un parco privato, un aereo privato a suo servizio in qualsiasi momento, personale di servizio 24 ore su 24 unitamente a chef personali sempre pronti e autisti privati per spostamenti di ogni eveienza.
Ovviamente familiari e amici inclusi, ai quali si estende ogni tipo di servizio.
Neymar come CR7
Direttamente poi dal Governo saudita è stata concessa un’autorizzazione esclusiva che era toccata solamente a Cristiano Ronaldo prima, per poter convivere con la sua compagna nella stessa casa, nonostante non siano ufficialmente sposati.
Il brasiliano ha assicurato però, in un’intervista successiva alla presentazione nel suo nuovo club, che la motivazione primaria del suo trasferimento in Arabia e che l’ha spronato quindi in questa decisione, è stata la “competitività del torneo”, riportando le sue parole, dimostrandosi entusiasta di trovarsi ad affrontare Cristiano Ronaldo, Karim Benzema e Firmino. Quindi nessuna illusione alla Aladdin, lo spirito sportivo e l’amore per il calcio non sono stati messi in discussione.