Non serve sempre essere nati nella città del proprio club per diventarne simbolo o leader. Lo hanno dimostrato Victor Osimhen a Napoli e Lautaro Martinez a Milano. Uno nigeriano, l’altro argentino, ma con un comune obiettivo: vincere lo Scudetto e dimostrare di essere i migliori.

Un continuo testa a testa

Lo scorso anno ci è riuscito l’azzurro, trentatré anni dopo l’ultima volta per il suo club, dominando un campionato a suon di gol che ha visto il 9 di Lagos vincere anche la classifica dei capocannonieri di Serie A con 26 reti. Subito dietro, nemmeno a dirlo, c’era Lautaro con 21. E da lì sono ripartiti, in una prima giornata che ha già passato in rassegna la doppietta a Frosinone di Victor e quella del 10 nerazzurro a San Siro contro il Monza. Due città pazze dei loro bomber che, secondo molti, formerebbero insieme tra le migliori coppie del mondo. Magari un giorno, chissà. Di certo non oggi.

Tanti gol…

Gemelli del gol, ma divisi dai colori e dalla voglia positiva di prevalere l’uno sull’altro. Per questo se Osimhen continua il suo 2023 da sogno (con 19 gol è il miglior marcatore dell’anno solare nei cinque principali campionati europei), dall’altra Martinez continua a tallonarlo con 16 reti da gennaio a oggi e ben 4 doppiette all’attivo. L’ultima risale a sabato, ma dal suo esordio in A nel 2018/19 il ‘Toro’ ha già toccato quota 13 marcature multiple (11 doppiette e due triplette) nel nostro campionato, meno soltanto di Cristiano Ronaldo (19) e Ciro Immobile (18).

Ma non sono…

Insomma, fare gol è il loro mestiere. Ma non solo. Perché sono due attaccanti ai quali piace anche far segnare e lo dimostra il fatto che Osimhen nelle ultime 33 presenze in A ha partecipato a 32 gol (di cui 28 reti e 4 assist). Non è da meno l’argentino che nello scorso campionato, al di là delle 21 reti citate, ha messo a segno anche 7 assist. Tradotto: ci sarà da divertirsi. Soprattutto perché Lautaro da quest’estate, dopo aver rifiutati i miliardi arabi, è diventato anche ufficialmente il capitano dell’Inter. Dalle parti del Vesuvio, invece, la fascia è rimasta intorno al braccio di Di Lorenzo, ma la leadership di Victor è fuori discussione.
Lo dimostra il “no” ripetuto più volte da De Laurentiis, sempre agli arabi e al Psg per il suo gioiello più lucente e la volontà di rinnovargli il contratto a cifre da capogiro se pensiamo alla storia recente del Napoli. Tutte premesse affinché il duello tra i due attaccanti prosegua fino alla fine della stagione e lo start, con una doppietta per parte, promette bene.