Gianmarco Pozzecco al termine di Italia – Portorico avrà vissuto un déjà vu. Perché come 25 anni fa, ultima volta dell’Italia ai quarti in un mondiale, gli azzurri battevano la squadra sudamericana, per poi trovare gli Stati Uniti. E oggi, come allora, il Poz era in panchina. Se nel ’98 da giocatore, adesso da autentico condottiero di un gruppo in grado di finire come prima forza del girone e di trovare sempre la risposta giusta nel momento del bisogno.
Per questo, se l’avvio di Fontecchio contro Portorico non è stato sui livelli della gara con la Serbia, ecco che salgono in cattedra Spissu e Tonut (quest’ultimo 10 punti solo nel primo quarto). Poi toccherà a Ricci, autentico trascinatore e leader nell’ultimo quarto, o all’intramontabile capitan Datome che nel momento del bisogno infila tre triple che fanno respirare l’Italia.
Tutto questo senza dimenticare la difesa di Pajola. Insomma, una cooperativa che fa sognare, anche se Pozzecco quando parla dell’Italia tra le prime otto forze del mondo non la definisce una Cenerentola, ma “l’imbucata alla festa”.
I precedenti con gli Stati Uniti
Ma ci vuole stile anche per imbucarsi e rimanere seduti al tavolo del ricevimento fino alla fine. Ci proverà l’Italia anche se di fronte avrà il temuto team USA. Le stelle NBA si stanno riposando in vista delle Olimpiadi del prossimo anno, ma il quintetto a stelle strisce resta comunque il favorito alla vittoria finale e presenta quel Paolo Banchero che per anni ha strizzato l’occhio alla maglia azzurra, salvo poi scegliere quella Usa.
Su questo ‘tradimento’ punterà ancora il Poz per rafforzare l’animo di una nazionale che nei precedenti con gli americani di certo non la vede in vantaggio. Quattordici gli incontri in tornei ufficiali: sei volte ai Giochi Olimpici (con sei successi Usa) e otto ai Mondiali (dove il bilancio è di sei vittorie per gli Stati Uniti e due per l’Italia). Una statistica che non lascia scampo, almeno sulla carta.
Come se la passa il team USA
La sconfitta degli Stati Uniti nell’ultima giornata del girone contro la Lituania avrà scalfito la fiducia di Banchero e compagni? Questa è la domanda che i tifosi azzurri si fanno da giorni. Difficile dirlo, ma sicuramente una cosa la dimostra: gli Usa si possono battere. Come? Anche e soprattutto con la precisione da tre punti. Per questo andrà migliorata la percentuale azzurra vista contro Portorico, perché la Lituania con il suo ottimo 46.4% da tre (14/25), ha steso gli Stati Uniti.
Più facile a dirsi che a farsi, perché comunque per Edwards e compagni quella con i lituani è stata l’unica battuta di arresto di un percorso fin lì immacolato e che ha visto la squadra a stelle strisce vincere con un margine medio di 28 punti, segnandone 101,4 di media a partita, con la guardia di Minnesota miglior realizzatore.
Numeri da capogiro, ma che non smettono di far sognare il Poz con i suoi ragazzi. E chissà, magari nessuno li sveglierà per una semifinale che porterebbe in dote, a chiunque dovesse qualificarsi, una tra Germania e Lettonia.