Donnarumma a parare è abituato, ma da un anno a questa parte sembra costretto a farlo anche nei confronti delle critiche. Da quelle piovute in Francia, fino ad arrivare alle più recenti con la maglia della Nazionale italiana. E la domanda che in molti tifosi si fanno è: è giusto che sia ancora lui il titolare in una gara decisiva come quella contro l’Ucraina?

Il momento complicato

La risposta possono darcela solo Spalletti e il campo. Vicario è sicuramente in forte ascesa, ma difficilmente il nuovo ct lascerà da parte Gigio, sconfessando anche la scelta di farlo vicecapitano. Non puntare su Donnarumma potrebbe poi risultare un’arma a doppio taglio, perché ci sarebbe il rischio di riuscire a scalfire definitivamente la maschera con la quale il portiere sta provando a difendersi dalle numerose e sistematiche critiche. Una cosa comunque è certa: dalla vittoria di Wembley e da quei rigori parati che hanno consegnato l’Europeo all’Italia non è stato più lo stesso.

Il percorso

Lasciato il Milan, in quella stessa estate, per andare al Psg con la prospettiva di crescita e di far decollare la sua carriera, l’ex rossonero in realtà si è ritrovato a fare i conti con un rendimento altalenante che ha visto più momenti di down che di up. Nella sua testa, forse, girano ancora troppe scene difficili da digerire. Come quell’errore al Bernabeu contro il Real Madrid, quando Benzema, strappandogli il pallone, ha dato il via a una rimonta incredibile che ha visto poi il Psg eliminato dalla Champions League.

Da quel momento è stato un saliscendi continuo, compresa la prestazione non perfetta di sabato in Nazionale contro la Macedonia del Nord. La rete subita alla Proeski Arena sul palo di competenza del portiere è frutto di un errore di posizionamento che ha causato un movimento ritardato, non molto diverso da quello sul tiro di Traijkovski a Palermo che poi costò la partecipazione al Mondiale per l’Italia.

Le reazioni

Indubbiamente, poi, anche l’estate complicata passata a Parigi con tanto di aggressione in casa da parte di una banda di ladri non ha aiutato a ritrovare la serenità necessaria per affrontare due partite come quelle con Macedonia e Ucraina, decisive per il futuro azzurro. Ci proverà sicuramente a ritrovarla in queste ore che lo separano dalla sfida di San Siro dove, con ogni probabilità, l’accoglienza in campo non sarà delle migliori per Gigio dopo l’addio al Milan.

In occasione dell’ultima gara con la Spagna, infatti, era stato sommerso di fischi al Meazza ed è difficile immaginarsi uno scenario diverso questa sera contro l’Ucraina, per quanto queste “manifestazioni” inutili e discutibili possano essere.

Per questo a stargli vicino in queste ore è Gigi Buffon, nuovo capo delegazione azzurro dopo la scomparsa di Vialli. Chi meglio dell’ex Juve può aiutare Donnarumma a ritrovare la fiducia che serve per dimostrare di essere ancora il migliore e non una meteora.