Il post Spalletti non è riuscito. L’esonero di Rudi Garcia come tecnico del Napoli sembra ormai prossimo. La sconfitta contro l’Empoli al Maradona ha convinto Aurelio De Laurentiis a fare il passo decisivo. La sosta del campionato aiuta anche il cambio tecnico, avendo il tempo di lavorare con la squadra, anche se ridotta per via delle convocazioni nelle rispettive Nazionali.

Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”, avrebbe confessato il patron azzurro a persone a lui vicine uscendo dallo stadio dopo aver visto la partita in tribuna con i fratelli Cannavaro. Ma di chi è stata la colpa di questo flop, chi è riuscito nell’intento di sfasciare un autentico gioiello di organizzazione ed efficienza che ha dominato lo scorso campionato? Le colpe del tecnico francese ci sono senza dubbio, ma anche il presidentissimo ha sicuramente le sue.

L’analisi del declino

La prima è stata il cambio di direttore sportivo. L’addio a Cristiano Giuntoli non è stato così indolore come si poteva pensare. Esautorare il ds senza sostituirlo subito è stato un errore gravissimo. Il secondo punto da attenzionare è quello relativo al bomber del Napoli Victor Osimhen che è rimasto al Napoli, probabilmente controvoglia, dopo un duro confronto social con il club.

C’è poi il contrasto visibile tra il miglior giocatore di Spalletti, e quasi sconosciuto prima di arrivare a Napoli, Kvaratskhelia, con il nuovo tecnico Garcia con il quale si è scontrato più volte non riuscendo mai a legare veramente con il transalpino, facendoglielo anche capire chiaramente. Terzo punto il mercato degli arrivi con l’equivoco Lindstrom, che avrebbe dovuto sostituire Zielinski destinato in Arabia, ma mai partito, e il brasiliano Natan, sostituto del coreano Kim, tra i migliori difensori del campionato, che non ha mai convinto appieno.

Il quarto punto potrebbe essere la mancata volontà e ambizione di vincere, soprattutto al Maradona. La quarta sconfitta sul campo di casa, tra serie A e Champions, e una vittoria che manca dal 27 settembre ha inciso anche sul morale e sulla sempre più scarsa spinta del pubblico, che ha fischiato sonoramente la squadra al termine della sconfitta contro l’Empoli.

Le probabili mosse imminenti

Un’involuzione chiara, netta nel passaggio di consegne dalla gestione dell’attuale ct della nazionale italiana e quella di Garcia. Ora De Laurentiis guarda all’elenco degli allenatori disoccupati, da Antonio Conte, che ha già detto no al presidente, a Walter Mazzarri, che sarebbe un ipotetico ritorno, fino ai fratelli Cannavaro, presenti in tribuna nell’ultima sfida, reduci da un periodo complicato a Benevento.

Per questo in pole position ci sarebbe Igor Tudor. Il tecnico croato ha già parlato con De Laurentiis e sarebbe pronto a prendere in mano la squadra. Ma Adl potrebbe sempre tirare fuori il classico coniglio dal cilindro. Aspettare per credere o vedere.