In attesa che in Serie A si giochi il derby d’Italia più atteso, quello tra Juventus e Inter, ce n’è un altro che questa sera terrà incollati migliaia di appassionati davanti alla tv. Stiamo parlando di quello tra Virtus Bologna e Olimpia Milano. A renderlo ancora più speciale il contesto, quello dell’Eurolega, con in campo il meglio dei rispettivi roster, perché non ci saranno le limitazioni relative agli italiani che invece il campionato italiano impone.
La condizione
Dunque, al netto delle assenze e degli infortunati, Mickey e Polonara da una parte, Baron dall’altra, in campo ci sarà il meglio che queste due squadre possono offrire. Come se non bastasse questo a rendere unica la partita, ci saranno poi i diversi momenti che Virtus e Olimpia stanno vivendo: Bologna, forte di un inizio di stagione da tredici vittorie in sedici partite ufficiali, dovrà superare anche la grande voglia di riscatto di una Milano che ha cominciato male l’annata, viste le nove sconfitte già accumulate nelle quindici partite giocate, l’ultima domenica a Scafati in campionato.
Guardando all’Europa, invece, la Segafredo di coach Luca Banchi, subentrato in corsa a Sergio Scariolo, occupa attualmente il quinto posto della classifica alle spalle di Barcellona, Real Madrid, Fenerbahce e Monaco; l’Olimpia Milano di Ettore Messina ha invece abbandonato l’ultima piazza salendo in quattordicesima posizione ad una sola vittoria dalla zona playoff, chiusa attualmente dall’Olympiakos con un record di 3-4.
Il confronto
Dunque viene lecito chiedersi cosa conterà di più nella sfida di stasera. Se la forza di Bologna o la voglia di riscatto di Milano. La risposta passerà dal rendimento dei giocatori sul parquet con Toko Shengelia, il georgiano della Virtus, che deve rispondere presente se vuole dimostrare di essere la miglior ala d’Europa oppure se Nikola Mirotic, la superstar dell’Olimpia, manterrà ancora quel ruolo, forte dei 20 punti e 7 rimbalzi abbondanti che porta a casa in ogni partita di Eurolega.
Poi c’è la componente, assolutamente da non sottovalutare, della rivalità e della pressione che una gara come questa genera. In una gara così sentita saranno i particolari a fare la differenza. Un rimbalzo di troppo, una palla persa in meno, un tiro libero sbagliato o segnato, anche da queste cose passano i successi. Un po’ come in ogni maledetta domenica con Al Pacino, è una questione di centimetri. Uno in più o uno in meno possono fare tutta la differenza del mondo.