In Premier League non c’è giornata senza big match e questo weekend è la volta di Manchester City-Tottenham. Tre partite consecutive in campionato senza vittorie? Ai Citizens non capita dal 2017.
La situazione
Guardiola è reduce dai pareggi contro Chelsea e Liverpool e per evitare la terza frenata che eguaglierebbe il precedente della sua prima stagione all’Etihad deve battere il Tottenham di Postecoglou, in difficoltà dopo l’avvio sprint e reduce da 3 ko consecutivi.
Intanto i campioni in carica hanno di nuovo perso la testa della classifica: il pari interno contro i Reds ha impedito il sorpasso della squadra di Klopp, ma non quello dell’Arsenal, con la squadra di Guardiola seconda a 29 punti, a meno uno dai “Gunners“. Appena tre punti in meno, ma col quinto posto, per gli Spurs. Sarà una gara-spartiacque della stagione di entrambe.
I precedenti
Manchester City e Tottenham si affrontano per la 133a volta e il bilancio pende leggermente dalla parte del club di Londra con 55 successi, a fronte di 50 vittorie dei Citizens: completano il quadro 27 pareggi. L’ultima vittoria londinese in casa degli Sky Blues risale al 19 febbraio 2022, per 3-2, mentre i padroni di casa hanno vinto 4 degli ultimi sette incroci interni di campionato. Il pari al City Of Manchester non si materializza in Premier League dal 17 agosto 2019, 2-2.
L’ombra dell’inchiesta sul City
A scuotere il match anche la data concordata per il processo sulle, fino a questo momento presunte, violazioni del Financial Fair Play. Il City rischia un’enorme detrazione di punti se sarà ritenuta colpevole di ben 115 violazioni delle regole del FFP a febbraio.
Secondo la stampa inglese il processo sarà a porte chiuse e avrà inizio l’autunno prossimo e si ritiene che l’udienza non si concluderà prima della fine della prossima stagione che coincide con la scadenza del contratto di Pep Guardiola.
Ciò significa che i vincitori del Triplete potrebbero non conoscere il loro destino fino all’estate del 2025: tra le principali presunte violazioni ci sono le accuse di eccessiva rendicontazione finanziaria e il rifiuto di collaborare alle indagini della Premier League.