Se la storia di Jannik Sinner fosse una canzone, molto probabilmente prenderebbe spunto da “Nuova era” di Jovanotti. La vittoria di Jannik a Melbourne, come quella di Alcaraz a Wimbledon lo scorso anno, segnano infatti un’inversione di rotta.

Il confronto con i big

Djokovic non è più il cannibale di prima e che il vento stesse cambiando l’aveva dimostrato già il finale della passata stagione quando Sinner riuscì a batterlo prima a Torino e poi a Malaga. La consacrazione definitiva, però, è arrivata in quest’edizione degli Australian Open, quando in semifinale l’altoatesino lo ha superato diventando il primo di sempre a finire una partita completa contro Nole senza concedere nemmeno una palla break.

Una vittoria che, unita a quella contro Medvedev in finale, non regala solo il primo titolo slam per l’azzurro, ma un’infinità di record. Uno su tutti dimostra la sua crescita esponenziale: Sinner ha vinto ben 12 degli ultimi 13 match giocati contro i Top 10.

Dalla semifinale di Pechino contro Alcaraz passando per la successiva finale vinta con Medvedev, e poi ancora Rublev e Medvedev a Vienna; e poi tutto il percorso alle ATP Finals arrivando fino alla Coppa Davis e di nuovo questo Australian Open.

Sinner è in una striscia di vittorie contro i migliori del mondo davvero impressionante, in cui il ko nella finale delle ATP Finals di Torino dello scorso novembre rappresenta una pazzesca eccezione.

Numeri e statistiche

Ma i numeri di Jannik sono incredibili anche perché è diventato il più giovane italiano della storia a vincere un Major (22 anni e 165 giorni) e il primo uomo a vincerlo sul cemento (nel femminile ci era riuscita la Pennetta nel 2015 a New York). Ha riportato uno slam nel Paese 48 anni dopo l’ultima volta, quando a riuscirci fu Panatta con il Roland Garros.

E’ il sesto giocatore nell’era Open a vincere la Coppa Davis con la propria Nazionale e l’Australian Open qualche mese dopo, eguagliando gente come Arthur Ashe, Mats Wilander, Stefan Edberg, Jim Courier e, ‘last but not least‘, Novak Djokovic, ultimo a riuscirci a cavallo fra il 2010 e il 2011.

Infine due curiosità che lo mettono sullo stesso livello di due mostri sacri come Nadal e Federer. Perché se come il maiorchino ha vinto a Melbourne dopo aver rimontato uno svantaggio di due set, in comune con lo svizzero ha il fatto di esser riuscito a vincere il primo slam della sua carriera alla 17esima partecipazione.

Per Roger Federer la svolta avvenne a Wimbledon 2003, mentre 21 anni dopo per Jannik è accaduto a Melbourne. Coincidenze che hanno comunque il sapore della storia.