Al via questo weekend il Sei Nazioni 2024: sarà un mese e mezzo di incontri da togliere il fiato. Dalla Francia all’Inghilterra, passando per l’Irlanda, campione in carica, e l’Italia: tutte pronte a darsi battaglia.

E se il Galles, nonostante sia la nazionale più titolata, gode di poco appeal in questo preciso momento storico, ad avere l’etichetta di favorita è proprio la selezione transalpina che il Sei Nazioni lo ha vinto 26 volte. Subito dietro Irlanda, Inghilterra e Scozia che non vince dal ’99 nonostante vanti 22 titoli. Fanalino di coda la squadra italiana, che ha avviato un nuovo corso con il ct Quesada ed è in fase di riassestamento.

Ma cominciamo dai campioni in carica, gli irlandesi sono ancora delusi per la precoce eliminazione agli ultimi mondiali e l’addio di un simbolo come Jonathan Sexton avrà sicuramente il suo peso, ma i ragazzi di Andy Farrell restano una delle formazioni da battere. Hanno esperienza, qualità e quella rabbia accumulata alla RWC da voler sfogare.

La stessa rabbia che potrebbe sfoggiare la Francia che se da una parte è la grande favorita del Sei Nazioni 2024, dall’altra, come l’Irlanda, è una delle grande deluse del mondiale, tra l’altro disputato in casa. Al torneo, poi, arriva senza uno dei giocatori più rappresentativi: Antoine Dupont, il quale si è preso un anno sabbatico per provare l’avventura del rugby 7s alle Olimpiadi 2024, lasciando così un vuoto difficile da riempire.

Parlando dell’Inghilterra, invece, troviamo una nazionale reduce da un paio di annate complicate con Eddie Jones. Semifinale ai mondiali con medaglia di bronzo e quarto posto nella passata edizione del Sei Nazioni.

Ma anche Borthwick sarà privo di uno dei suoi giocatori più forti, quell’Owen Farrell che si è fermato per ricaricare la mente, ma soprattutto per firmare un ricco contratto in Francia. Sotto a Irlanda e Francia quindi, ma l’Inghilterra potrebbe piazzare il colpaccio.

Le outsider, invece, saranno Scozia, Galles e Italia, in rigoroso ordine di potenzialità. La Scozia è da anni che gioca un grande rugby guidata da Gregor Townsend, ma con le prestazioni non vanno di pari passo i risultati. Sarà la volta buona?

Il Galles è in piena crisi e i buoni risultati ai Mondiali non devono illudere: il girone pescato dai ragazzi di Warren Gatland era decisamente facile. Infine l’Italia di Gonzalo Quesada. Vincere il torneo? Decisamente no, ma ci si “accontenterebbe” di vincere una partita, confermando la crescente competitività degli ultimi anni.

L’esordio è previsto sabato 3 febbraio all’Olimpico contro l’Inghilterra e saranno tantissime le conferme, qualche ritorno importante (i recuperati Menoncello e Lucchesi, e poi Zilocchi, Zanon, Mori) e 5 possibili esordienti: Spagnolo, Rizzoli, Nocera, Izekor e Vintcent.