Tra una prima chiamata di Banchero per l’All Star Game di Indianapolis e il futuro – ancora incerto – di LeBron, si alza il sipario sulla regular season NBA, giunta ormai al suo giro di boa. Una maratona lunga 82 partite che porterà a playoff e finals.

I Denver Nuggets sono la squadra campione in carica ma tante sono pronte a detronizzarla: dai Bucks di Giannīs Antetokounmpo e Damian Lillard ai Lakers di James e Anthony Davis, passando per i Celtics, i Suns di Kevin Durant, Booker e Bradley Beal, e i Warriors che hanno aggiunto Chris Paul.

Nuovi record storici

E lo spettacolo nel campionato di basket più attrattivo e acrobatico del mondo non manca mai. Ma un leggendario Stephen Curry non è bastato recentemente ai Golden State Warriors, battuti in overtime ad Atlanta dagli Hawks. Lo Chef ha chiuso il match con 60 punti, 6 rimbalzi, 10 triple e 22 su 38 dal campo.

Curry è stato l’unico assieme a Kobe Bryant con una gara da 60 punti a 35 o più anni, dimostrazione che Steph è ancora in una forma strepitosa al netto dell’età anagrafica che resta solo un numero sulla carta d’identità in questi casi. Ma attenzione anche alle nuove stelle, come quella dei Nets Cam Thomas – in grado di fare 40 punti e firmando la vittoria sul campo dei 76ers.

Non era facile ripartire dopo aver perso gente come Durant, Irving e Harden, ma Brooklyn ci sta riuscendo, grazie a Cam che con i 40 punti dell’altra notte eguaglia tre mostri sacri della franchigia (due già citati) Durant e Irving, più Carter.

Infortuni chiave

Stagione finita, invece, per Lavine. La guardia dei Chicago Bulls, fuori da settimane, ha deciso di operarsi per risolvere il problema al piede destro e dovrà stare fermo per 4-6 mesi. Tradotto: esce anche dal mercato, lui che da diverse settimane è stato al centro di voci e rumors dopo la richiesta di essere scambiato.

Stesso epilogo per Joel Embiid dopo l’infortunio al menisco del ginocchio sinistro patito contro i Warriors. La notizia era nell’aria ma ora è ufficiale: si opererà, chiudendo probabilmente in anticipo la stagione nonostante una timeline precisa ancora non ci sia.

Fronte Utah, forma Fontecchio

Tutt’altro umore per Fontecchio, con Utah Jazz che batte Milwaukee per la seconda volta in stagione. Match con un pazzesco quarto periodo, coi Jazz che partono da -12 e alla fine vincono di 15 punti grazie ad un surreale 40-13 di parziale. Festeggia anche Simone Fontecchio con 11 punti (4/6 dal campo, 4 rimbalzi, un assist e una palla rubata in 24′ sul parquet).

In conclusione due dolci ritorni: quello monstre di Bradley Beal a Washington e quello più toccante di Marcus Smart a Boston. E se Bradley non ha pietà per i Wizards, sua squadra per 11 anni, chiudendo con 43 punti (record di stagione), Marcus non voleva mancare il ritorno a Boston, prendendosi gli applausi del pubblico e un video tributo dei ‘suoi’ Celtics.