La favola del Girona sembra essere finita: un punto nelle ultime tre partite e Real Madrid che invece ha messo la freccia volando al primo posto in classifica dopo una prima parte di stagione passata ad inseguire.

Il confronto e le statistiche

Ora è a +6 ma nessuno in casa Blancos vuole tirare il freno a mano. Tutt’altro, l’obiettivo è continuare a macinare punti per avere il maggior margine possibile con l’andare avanti delle coppe europee, grande obiettivo della squadra di Carlo Ancelotti.

Ecco allora che a Madrid arriva un Siviglia lontano parente di quello conosciuto negli ultimi anni e fino a qualche giornata fa addirittura in lotta per non retrocedere. Gli andalusi non sono ancora fuori dalle paludi della bassa classifica, ma gli ultimi risultati positivi hanno portato almeno un margine di 7 punti sul Cadice terz’ultimo.

Il Siviglia intanto è reduce da un pareggio, positivo, contro il Valencia e ha bisogno di punti soprattutto a fronte dello scontro diretto tra Cadice e Celta Vigo che ne toglierà alle rivali. Di contro un Real ‘galactico‘ ma non ancora ben fluido nel gioco.

La Champions può ancora aspettare: il ritorno col Lipsia al Bernabeu è a marzo, così il Real può pensare a dare l’assalto definitivo al titolo. Nonostante l’1-1 col Rayo nella stracittadina di Vallecas, i Blancos sono saliti a +6 sul Girona, ormai in caduta libera.

Il titolo è insomma a portata di mano. Il Barcellona è a -8 con il Clasico ancora da giocare (a Madrid), per cui la squadra di Ancelotti ha un tesoretto sul quale non speculare e, anzi, da rafforzare ulteriormente.

Indisponibili

Certo dovrà fare i conti con le tantissime assenze e un’emergenza senza precedenti perché, oltre ai soliti non disponibili e a Bellingham che non recupera, ci sono le squalifiche di Camavinga e Carvajal. Joselu e Rudiger restano in dubbio, nonostante sperino di esserci almeno per la panchina. Confermato Tchouameni al centro della difesa.

Ma attenzione perché anche il Siviglia non se la passa bene con l’infermeria: saranno circa una decina i calciatori fuori, tra cui Lamela, Ocampos, Aguime e Gudelj, ma Quique Sanchez Flores ha ormai le sue gerarchie cristallizzate, a cominciare da una difesa formalmente a 3 ma che di fatto è a 5.

I precedenti raccontano una partita sulla carta molto sbilanciata: nelle ultime 31 partite al Santiago Bernabeu, in 26 casi hanno avuto la meglio i padroni di casa, con soltanto tre vittorie esterne e una differenza reti pazzesca (90-34). Da sedici anni gli andalusi non vincono nella capitale e l’impressione è che il digiuno possa durare ancora.