Forti di 47 vittorie in stagione, i Minnesota Timberwolves si confermano ai vertici della Western Conference, in compagnia di Oklahoma City Thunder e Denver Nuggets.

Vertici Western Conference

Il grande trascinatore della squadra di coach Chris Finch è Anthony Edwards, che nell’ultimo confronto ha totalizzato la bellezza di 32 punti, con una percentuale dal campo che sfiora il 60%, a cui si aggiungono poi gli 8 assist e i 7 rimbalzi.

Denver torna subito in marcia e, nonostante la sconfitta contro Dallas nell’ultima partita (decisa da un superlativo Kyrie Irving), ricomincia a vincere nel confronto proprio contro i Timberwolves nel big match della notte tra martedì e mercoledì.

Non è riuscita ad approfittare quindi del momentaneo stop di Denvere, Oklahoma, che è a caccia della terza vittoria consecutiva nel confronto di giovedì notte sul parquet degli Utah Jazz per mantenere la leadership in Conference.

In classifica più lontani, ma saldamente in zona play-off, Los Angeles Clippers e New Orleans Pelicans. I play-off sono alla portata anche dei Los Angeles Lakers di LeBron James, ma non è l’ex Cavaliers a prendersi la ribalta nella vittoria per 136-105 sugli Atlanta Hawks.

Record e super prestazioni

Raggiungendo quota 183 triple a segno in stagione (su un totale di 432 tentativi), D’Angelo Russell ha eguagliato i canestri dall’arco di Nick Van Exel e superato i 180 siglati da Kobe Bryant nella NBA 2005/2006. Russell ha realizzato il record in una partita con 6/10 da tre.

Se i San Antonio Spurs, invece, sono il fanalino di coda della Western Conference, la vittoria sui Brooklyn Nets è una festa per la franchigia texana e per Victor Wembanyama: il classe 2004, che ha già familiarità con i record, ne raggiunge uno mai riuscito nemmeno a nomi pesanti come Michael Jordan e LeBron James.

Nella notte tra domenica e lunedì il giovane talento mette a referto 33 punti, 15 rimbalzi, 7 assist e 7 stoppate. A totalizzare numeri simili era stato solo David Robinson, che proprio con la maglia degli Spurs e proprio contro i Chicago Bulls di Michael Jordan aveva fatto segnare 33 punti, 21 rimbalzi, 6 assist e 5 stoppate.

Il dominio in Eastern Conference

Dall’altra parte c’è sempre più il vuoto dietro ai Boston Celtics. La capolista della Eastern Conference di NBA è già qualificata ai play-off da alcuni giorni, ma dopo la doppia battuta d’arresto di settimana scorsa ha ripreso a viaggiare ad alti ritmi.

Da inizio febbraio la squadra di coach Joe Mazzulla ha <perso soltanto tre partite su 20, e parte del merito è sicuramente del giovane allenatore trentacinquenne. Così anche nell’ultima partita al TD Garden i Celtics si sono imposti nettamente sui Detroit Pistons con un +25 finale (119-94 il risultato), portando ben quattro giocatori sopra i 20 punti, tra cui figura Jaylen Brown a quota 31.

Insomma, una superiorità schiacciante anche senza la necessità di vincere e senza Jason Tatum, che con Brown è il protagonista assoluto della stagione di Boston. Se per il primo posto c’è ormai poco da fare, è serrata la lotta per la seconda posizione che eviterebbe un immediato confronto con i Celtics.

Al momento la piazza è occupata dai Milwaukee Bucks di Danilo Gallinari, arrivato nel Wisconsin appena un mese fa. Antetokounmpo e compagni al momento precedono di una sola vittoria in classifica i Cleveland Cavaliers, che senza Donovan Mitchell sono riusciti a resistere al tentativo di rimonta degli Indiana Pacers, imponendosi con il risultato di 108-105.