La caccia è partita. E se lo scorso anno, di questi tempi, veniva fatta a Carlos Alcaraz e Novak Djokovic, ora a essere inseguito è Jannik Sinner. Primo slam vinto, una semifinale a Indian Wells e i successi a Miami e Rotterdam lo hanno reso l’uomo da battere, nonostante, per ora, sia “ancora” il n.2 del circuito.
Prospettiva Sinner
Davanti guida ancora Nole che torna a giocare a Monte-Carlo dopo l’addio con il suo tecnico Ivanisevic e una prima parte di stagione con più ombre che luci. Ma torniamo a Jannik perché ora sulla terra c’è il battesimo di fuoco.
Non è certo la sua superficie preferita, si sa, e lo dimostra il fatto che non ci ha ancora vinto uno dei grandi tornei come Montecarlo, Madrid, Roma o il Roland Garros. Lo scorso anno perse in semifinale con Rune nel Principato, non partecipò per infortunio a Madrid, fu sconfitto agli ottavi a Roma da Cerundolo e al secondo turno al Roland Garros da Altmaier.
Ma in un anno tante, tantissime, cose sono cambiate. A cominciare dalla consapevolezza di Sinner, fino ad arrivare al suo gioco. La terra, poi, sarà un po’ la prova generale per quello che succederà in agosto quando a Parigi tornerà ma per le Olimpiadi.
In mezzo, però, tanti altri obiettivi e sulla sua strada ci saranno come sempre Alcaraz, Medvedev e Djokovic. Attenzione allo spagnolo che da giorni gioca e si allena con una fasciatura vistosa sull’avambraccio destro.
Forfait, condizioni e successi
Domenica è stato anche costretto a fermare l’allenamento creando apprensione circa le sue condizioni che non sono gravi ma sulle quali rimarrà un grande punto interrogativo fino all’esordio. Secondo gli ultimi aggiornamenti, lo stop sarebbe soltanto precauzionale, ma quel che è certo è che il forte tennista murciano, ancora una volta, arriva nel Principato in non perfette condizioni.
Già noto, invece, il forfait di Nadal. Chi ci arriva col sorriso, invece, è Berrettini, tornato al successo in quel di Marrakech. L’Azzurro, che non vinceva da due anni un titolo ATP, ha battuto in finale lo spagnolo Carballes Baena con lo score di 7-6, 6-2, sfruttando la perfetta gestione tra la fine del primo e l’inizio del secondo set.
Per Matteo è l’ottavo titolo in carriera (non trionfava dal Queen’s 2022, sono trascorsi 658 giorni), il secondo sul rosso dopo Belgrado 2021. E per questo Matteo ora punta alla scalata: da qui alla stagione sull’erba ha da difendere pochi punti, conquistati l’anno scorso a Montecarlo vincendo due partite (contro Maxime Cressy e Francisco Cerundolo) prima di ritirarsi a poche ore dagli ottavi contro Holger Rune a causa di una lesione agli addominali.