Niente Gp sudamericano in Argentina, per questo già nel weekend si arriverà ad Austin. Terzo gran premio del motomondiale con il difficile tracciato del Texas – 5,5 km di lunghezza e 20 curve – che impegnerà i piloti in uno dei round più ostici dell’anno.

Comanda Jorge Martín che sbarca in America da leader della classifica con i suoi 60 punti ottenuti nei due precedenti weekend di gara. Lo spagnolo dovrà proteggere i 18 punti di vantaggio su Brad Binder, seguito a 3 lunghezze dall’Azzurro Enea Bastianini.

E nonostante siamo solo al terzo weekend, sarà un fine settimana cruciale per il campione del mondo Pecco Bagnaia che arriva dallo zero di Portimao per colpa di un contatto con Marquez che ha fatto tanto discutere.

Il ducatista è quarto, a 21 punti dalla vetta, mentre Marquez ha un ritardo di 31 lunghezze (dunque dieci in più di Pecco) ed è preceduto da Pedro Acosta, quinto, e a caccia della prima vittoria da rookie in MotoGP.

Certo non sarà semplice sulla pista di Austin, molto stancante, sinistrorsa e completa. Lì negli anni ha sempre, o quasi, dominato Marquez, anche se lo scorso anno ha vinto la sua unica e ultima gara la Honda con Alex Rins.

Ma come detto il Texas e Marc sono di casa con lo spagnolo imbattuto nelle prime sei edizioni del GP delle Americhe (sette successi in tutto) e detentore anche del maggior numero di pole position (sempre sette).

Una sequenza interrotta solo dalla caduta del 2019 quando comunque era saldamente al comando. Il tracciato, poi, non dispiace a Bastianini, unico capace di primeggiare di domenica su una Ducati, anche se parliamo di due anni fa visto l’infortunio poi occorso.

In America, poi, è attesa una risposta di Aprilia dopo l’amara conclusione del Portogallo, mentre in casa Yamaha la crisi non sembra trovare pace nonostante a far parlare sia il rinnovo del contratto di Fabio Quartararo fino al 2026.

Un segnale forte, deciso, veloce: la casa giapponese sceglie la continuità nel cambiamento. Sarà la scelta giusta? Nel week-end texano, è atteso il grande pubblico: la capienza del “Circuit of the Americas” è di 120mila posti, con la possibilità per pochi fortunati di vedere la gara da una torre alta 77 metri che domina la struttura.