Il Roland Garros ha emesso i suoi verdetti. E, con ogni probabilità, aperto la rivalità dei prossimi dieci anni. Quella tra Alcaraz e Sinner.

Alla fine, però, hanno vinto entrambi, si fa per dire. Perché Jannik festeggia la posizione n.1 del mondo, mentre lo spagnolo il terzo slam della sua carriera.

Solo un tennista ci era riuscito prima dei 21 anni: stiamo parlando di Bjorn Borg, non proprio uno qualunque.

Ma che Carlos, così come l’azzurro, fosse un predestinato era ormai chiaro. Saranno loro i favoriti anche a Wimbledon e ai Giochi olimpici, senza trascurare i 1000 che verranno.

Una grande incognita, invece, è Djokovic che, dopo aver vinto contro Cerundolo con un menisco lesionato, si è dovuto operare.

Il suo grande obiettivo sono le Olimpiadi e lavorerà per quelle. Nadal continua il suo tour d’addio, mentre Zverev manca l’appuntamento per diventare grande.

Dopo il successo a Roma poteva consacrarsi col primo slam della sua carriera, ma il crollo tra quarto e quinto set contro Alcaraz ha rimandato un passo avanti fondamentale nella carriera di un tennista di vertice.

Nel femminile, invece, la regina è una e una solamente: Iga Swiatek. Se arriverà a 14 Roland Garros vinti come Nadal è presto per dirlo, ma intanto si accontenta del quarto successo sulla terra parigina, arrivato al termine di due settimane incredibili vissute dall’azzurra Jasmine Paolini che da lunedì ha toccato il suo best ranking (7).

La polacca, dal canto suo, fa incetta di titoli. Tre consecutivi nelle ultime settimane: Madrid, Roma e Parigi.

Ora obiettivo Wimbledon per dimostrare di esser la numero uno su tutte le superfici.

Ma c’è un dato, più di altri, che fa sorridere il movimento italiano. In tre finali su quattro c’erano gli azzurri, a ulteriore conferma dell’eccellente lavoro – a tutti i livelli – svolto dalle strutture tecniche federali nel corso degli anni.

In finale di singolo femminile con la Paolini, in quelle di doppio maschile e donne, mentre è mancato solo Jannik domenica scorsa.

L’altoatesino si è comunque fermato in semifinale dopo 5 set di battaglia con l’amico e rivale Alcaraz.

E i tifosi vogliono già rivederli contro, in una rivalità che sarà il segno caratteristico del tennis mondiale per i prossimi dieci anni.

Sinner, per ora, prima di Wimbledon ripartirà da Halle. La marcia verso i successi estivi riparte a tutta velocità.