Il Milan ha risollevato le sorti della squadra e di Paulo Fonseca vincendo in extremis un derby nel quale era dato quasi per spacciato contro l’Inter di Inzaghi.
Un 2-1 quello rifilato dai rossoneri al 89’ ai cugini che è arrivato grazie ad una serie di fattori e combinazioni.
Senza dubbio l’impostazione del tecnico portoghese ha sorpreso Inzaghi e anche la squadra nerazzurra in campo, che ci ha messo un po’ a capire le variazioni strategiche e tattiche.
Fonseca ha sorpreso l’Inter soprattutto schierando il doppio centravanti: Alvaro Morata insieme a Tammy Abraham come titolari.
Una mossa che ha destabilizzato la difesa dell’Inter ed ha posto le basi per il successo del Milan.
Non vanno dimenticate poi le prestazioni individuali: su tutti lo statunitense Christian Pulisic che ha segnato il primo gol per il Milan con una serpentina nell’area avversaria, e Matteo Gabbia, schierato titolare dal tecnico che ha realizzato il gol decisivo di testa nel finale di gara.
Inoltre, è stata molto importante la prestazione di Tijani Reijnders che ha fornito un assist cruciale nel finale ma ha anche mostrato grande qualità a centrocampo.
Altro elemento determinante è stata la leadership ritrovata in campo dal Milan grazie a Morata e Abraham, che hanno mostrato grande attaccamento ai colori rossoneri e spirito di sacrificio, con l’inglese anche molto propositivo in fase offensiva.
L’approccio mentale dei rossoneri, in una situazione molto meno serena dei cugini, è stato determinante, la concentrazione messa subito in campo con il gol del vantaggio al 10’, ha spiazzato l’Inter che ha mostrato difficoltà ad entrare in partita, come ammesso dallo stesso allenatore Simone Inzaghi a fine gara.
Tutti questi elementi combinati insieme hanno permesso al Milan di interrompere una serie di sei sconfitte consecutive nei derby e di riportare il sorriso ai tifosi rossoneri, ribaltando la situazione del clima in città con il Milan ora in classifica accanto all’Inter ad 8 punti, all’inseguimento del Torino capolista con 11 punti ma anche con Juve e Napoli davanti.
L’Inter da parte sua ha palesato diverse difficoltà dopo una bella gara in Champions, culminata con il pareggio contro il Manchester City. Alcuni errori difensivi ne hanno mostrato la vulnerabilità, specialmente sui calci piazzati, da dove è poi arrivato il gol decisivo di Gabbia. Ma anche alcune prestazioni individuali hanno pesato sul risultato finale, con alcuni giocatori chiave, come Henrikh Mkhitaryan, che non hanno reso al meglio.
Dimarco è stato l’unico a non arrendersi ma dopo il gol del momentaneo 1-1 anche lui è un po’ calato. Non hanno aiutato, in questa occasione, anche le scelte tattiche di Simone Inzaghi che ha cambiato gran parte del centrocampo durante la partita, destabilizzando la squadra. Se a questo si aggiunge la condizione non ottimale di Lautaro Martinez e la poca incisività in fase offensiva, si determina il combinato disposto di una sconfitta inattesa che dovrà portare ad una reazione contro l’Udinese nella sesta giornata di Serie A.