Dopo un turno di Eurolega dolceamaro per le due italiane in corsa, Bologna e Milano, l’11esima giornata regala la doppia sfida in casa; le V-Nere ospitano un Fenerbahce che pare inarrestabile e l’Olimpia affronterà tra le mura amiche il Maccabi Tel Aviv.
Sin qui otto vittorie e due sconfitte per i turchi che comandano la classifica, mentre tre sconfitte consecutive per gli israeliani, il cui ultimo successo risale alla gara contro il Real Madrid, decisamente di un altro passo rispetto allo scorso anno quando dominò la regular season cadendo solo nel playoff.
Bologna fa fatica
Ma facciamo un passo indietro perché, come detto, la giornata precedente di Eurolega ha fatto sì sorridere Milano, capace di vincere 88-81 contro il Partizan, ma ha confermato le fatiche europee di Bologna, tornata quantomeno a vincere in campionato grazie a uno strepitoso Pajola contro Sassari.
Seppur soffrendo è arrivata quindi la vittoria contro i sardi sperando che la gara di questo mercoledì contro il Fenerbahce, appunto, possa essere quella della svolta. Certo sulla carta, ad oggi, è la gara più complicata e soprattutto le V-Nere ci arrivano dopo aver solamente sfiorato il colpaccio nell’ultimo turno di Eurolega contro il Panathinaikos.
I greci si sono imposti per 82-77 e sul successo dei “Greens” ci sono le firme di Kendrick Nunn (20 punti) e Mathias Lessort (16 punti e 8 rimbalzi).
Gli ultimi ad alzare bandiera bianca in casa Segafredo, invece, sono stati Will Clyburn (18 punti), Tornike Shengelia (17 punti e 6 rimbalzi) e Isaia Cordinier (12 punti e 7 rimbalzi).
I protagonisti
I bianconeri hanno saputo mantenere i nervi saldi e resistere al primo tentativo di strappo del Panathinaikos che nella seconda frazione ha accelerato con quattro triple consecutive spingendosi a +8 (64% da tre per gli ellenici nei primi 20’).
Una spallata che, come detto, non è però bastata a smorzare le velleità di una Virtus gagliarda che, appoggiandosi alla classe di Clyburn, è riuscita a tenere più aperti che mai i giochi e a rimettere poi la testa avanti sulla schiacciata di Polonara del 65-64.
Nel finale, però, i bianconeri hanno sprecato qualche ghiotta occasione per allungare e alla fine hanno pagato dazio quando Nunn e Lessort sono saliti in cattedra: l’ex NBA ha prima siglato allo scadere la tripla del 75-72 e poi servito al compagno un assist al bacio convertito con una schiacciata reverse che ha di fatto chiuso ogni discorso.
Milano combatte
Diverso invece il discorso per quanto riguarda Milano che per ora prova a restare in scia quantomeno per il discorso play-in e che nell’ultimo turno contro il Partizan ha vinto in rimonta.
In attacco a fare la voce grossa sul fronte biancorosso ci ha pensato un Nikola Mirotic da 19 punti conditi con 9 rimbalzi, ben spalleggiato dalla coppia LeDay–Mannion, autori di 13 punti a testa.
Al Partizan, che ha chiuso con 9/32 nel tiro da tre, non sono bastati invece i 17 punti di Sterling Brown e dell’ex di serata Brandon Davis. Gli uomini di coach Messina, anche oggi orfani dei lungodegenti Nebo (out almeno altre quattro settimane), Shields e Stefano Tonut, dopo un primo quarto giocato sul filo dell’equilibrio, hanno accusato il colpo e pagato a caro prezzo qualche palla persa di troppo finendo a -10.
Grazie alla difesa e alle fiammate di Bolmaro e Brooks, però, l’Armani ha trovato le giuste chiavi per fermare il Partizan, dimezzare lo svantaggio e rientrare in partita. Ora l’occasione di dare seguito al successo battendo Tel Aviv.