Il 2 agosto 2020 calava il sipario sul campionato più lungo dei tempi recenti. La Juventus alzava il nono titolo consecutivo e salutava per l’ultima volta il primo posto in solitaria, inconsapevole che avrebbe dovuto aspettare quattro anni e ventiquattro giorni per la volta successiva.

Il conteggio si è fermato il 26 agosto del 2024, quando il 3-0 rifilato al Verona ha proiettato gli uomini di Thiago Motta davanti a tutti dopo appena due giornate della nuova Serie A.

In mezzo, l’esperienza del giovane Pirlo e l’Allegri bis, che non hanno portato quanto atteso dall’ambiente bianconero.

Al tecnico ex Bologna è bastato un mese per far dimenticare il burrascoso precampionato. Il 3-0 incassato dal Norimberga a luglio appare molto più lontano, perché oltre al doppio tris i motivi per festeggiare sono tanti. C’è un Vlahovic già in piena forma, ci sono le piacevoli sorprese Mbangoula (2004) e Savona (2003) a cui si aggiunge la conferma che Yildiz (2005) è già una delle frecce più pericolose dell’arco bianconero.

La città della Mole sorride anche sponda granata. Il Torino di Vanoli non si fa frenare dalle contestazioni alla società, rimontando l’Atalanta e aggiungendo tre punti a quello conquistato in casa del Milan, dove la vittoria era stata solo sfiorata. Merito dell’impronta già visibile data dall’ex tecnico del Venezia, e dell’attacco dove, se non segna Zapata, ci pensa il neo acquisto Ché Adams.

Da Torino a Milano, dove si sorride solo metà. A festeggiare è l’Inter, che supera il Lecce e dimentica il pari amarissimo di Genova. Manca Lautaro, ma l’attacco sembra in buone mani con la “Thuta” di Thuram e Taremi. E se non segnano le punte, ci pensano Darmian di testa e Calhanoglu dal dischetto.

Deve invece reagire in fretta il Milan: un punto in casa con il Torino agguantato in extremis non è bastato per una reazione a Parma, dove i Ducali si prendono meritatamente una vittoria lasciando i rossoneri a bocca asciutta. E’ già allarme rosso per Fonseca, costretto a invertire la rotta già prima della sosta per evitare di arrivare alla pausa per le nazionali senza successo.

Serviva una vittoria attraverso una prestazione convincente al Napoli di Conte dopo la sconfitta per 3 a 0 di Verona e il Napoli ha risposto presente ai richiami del suo allenatore, battendo tra le mura amiche del “Maradona” il Bologna di Italiano per 3 a 0 con le reti del capitano Di Lorenzo, Kvaratskhelia e Simeone.

La Lazio di Baroni inciampa a Udine. I friulani si impongono per 2-1 nonostante l’inferiorità numerica per una buona mezz’ora dopo il rosso a Kamara.

Non se la passano meglio in casa Roma. Dopo aver incassato rapidamente la fiducia nella scorsa stagione, Daniele De Rossi deve fare i conti con le prime difficoltà di gioco e risultati. La festa per la permanenza di Dybala si è spenta con il 2-1 dell’Empoli firmato Gyasi e Colombo.

Due partite, un gol fatto e due subiti non sono un bottino soddisfacente per una squadra che nel mercato estivo si è rinforzata con nomi di spessore come Soulé e Dovbyk, a cui si aggiunge quello di Danso per cui è appena stato raggiunto un accordo col Lille. Serve reagire subito, anche se la Juventus – domenica sera – non sarà certo l’avversario ideale in questa situazione.