Jannik Sinner è a due partite dalla posizione n.3 del circuito ATP. Un record mai riuscito a nessun italiano nell’era Open. E se fino a ieri era obbligatorio vincere a Rotterdam, con il forfait di Medvedev a Doha, il russo perderà altri 250 punti in classifica consentendo all’azzurro di poter essere, da lunedì, il terzo al mondo, arrivando in finale in Olanda, ma senza obbligo di vittoria.

La prospettiva

Ma se abbiamo imparato a conoscere un minimo Jannik, siamo certi che i suoi obiettivi non cambieranno e non saranno influenzati dai calcoli sugli altri. Per questo continua la marcia d’avvicinamento dell’altoatesino che agli ottavi di finale ha battuto in tre set il francese Gael Monfils con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-3. Per il transalpino, Sinner si conferma un’autentica bestia nera essendo stato battuto in quattro circostanze su cinque.

Ora Jannik però si è regalato il quarto di finale contro Raonic. I due si incroceranno per la prima volta: il canadese torna a disputare un quarto di un torneo Atp dopo l’ultima volta che risale all’autunno del 2020.

La condizione

A poco più di due settimane dal trionfo agli Australian Open, l’altoatesino, attuale numero 4 del ranking mondiale e testa di serie numero 1 a Rotterdam, ha dimostrato solidità, determinazione e consapevolezza dei propri colpi e della propria caratura. Dopo aver spazzato via Van de Zandschulp si è detto soddisfatto perché “giocare dopo uno slam non è mai facile“.

La confidenza con il tennis giocato, però, è tornata subito e ora che il tabellone si fa più interessante servirà in campo il vero Jannik. Anche perché al di là del suo prossimo avversario, in gara ci sono ancora Rublev (strapazzato da Sinner a Melbourne) e Dimitrov, il cui avvio di stagione è stato indubbiamente positivo considerato il successo nell’Atp 250 di Brisbane.

Il bulgaro e il russo, però, potranno essere solamente avversari in finale del campione azzurro essendo numero due e sei del torneo. Sicuramente un altro banco di prova interessante all’alba della stagione sul cemento americano alla quale Sinner tiene tantissimo.

Gli obiettivi

Poi sarà il momento della terra rossa con due obiettivi più importanti di altri, il Roland Garros e il Master 1000 di Roma. Nel tabellone maschile, l’ultimo italiano ad aver vinto nella capitale – nonché l’unico in Era Open – è stato Adriano Panatta nel 1976.

La stessa data dalla quale mancava la Coppa Davis e che Sinner e compagni hanno già riportato lo scorso anno nel Paese. Ma questa è un’altra storia, ora c’è un nuovo record da scrivere: la posizione numero tre nel circuito.