La carovana del Tour de France ha osservato il suo primo giorno di riposo e con la 10a tappa la corsa comincia la sua seconda settimana.
Si torna in gara da Orléans e si arriva a Saint-Amand-Montrond, per un percorso abbastanza piatto di 187 chilometri, con un arrivo che con ogni probabilità sarà in volata.
Una tappa quindi interlocutoria, non complicata, dopo il giorno di riposo per riprendere la Grand Boucle con le squadre dei velocisti che controlleranno la corsa per poi darsi battaglia negli ultimi trenta chilometri. Sarà una giornata totalmente priva di Gran Premi della Montagna, con un dislivello di appena 950 metri.
La condizione generale e i protagonisti
Il riposo e un inizio pianeggiante sono la migliore soluzione dopo una 9a tappa, quella dei 14 tratti di sterrato, che ha davvero impegnato tutti i protagonisti della corsa. Nella frazione degli sterrati con partenza e arrivo a Troyes c’è stato grande spettacolo fin dal via e un vincitore non pronosticato, il francese Anthony Turgis.
Il leader della classifica Tadej Pogacar ha provato a staccare i diretti inseguitori ma senza riuscirci, con Jonas Vingegaard pronto a rispondere allo sloveno.
Pogacar tenta attacchi a ripetizione tra salita, discesa e sterrato ma trova anche un Evenepoel in condizione e una Visma pronta a dargli filo da torcere. Più in difficoltà sono stati Primoz Roglic, che non dà mai la sensazione di essere a suo agio e Simon Yates che esce definitivamente di classifica arrivando 138° a dieci minuti dai big. Sprazzi di Mathieu van der Poel, anche se è lontano dalla sua miglior versione.
La classifica generale
Dopo nove giornate ci sono già quindi le prime indicazioni con Tadej Pogacar, in grande forma, in maglia gialla e favorito per la conquista della vittoria finale, con Remco Evenepoel secondo a +33” e primo degli inseguitori.
Poi seguono Jonas Vingegaard a +1’15” e Primoz Roglic +1’36”. C’è poi da fare attenzione a Binaim Girnay, una graditissima sorpresa in volata e leader della classifica a punti, già con due successi di tappa. Nella seconda settimana però, dopo questo inizio soft, arrivano i Pirenei e lì ci sarà spazio per fare la differenza.
L’11esima tappa infatti sarà molto più ostica e potrebbe agevolare una fuga da lontano, con magari l’inserimento di qualche uomo di classifica che vuole recuperare terreno. Saranno ben sei i Gran Premi della Montagna da affrontare per chiudere con il Col de Font de Cère (3,3 km al 5,8%), dopo il quale mancheranno tre chilometri al traguardo.