Siamo alle battute finali della stagione del basket italiano. I playoff Scudetto stanno per definire la finale e questa sera potrebbe arrivare il nome della seconda finalista dopo Milano.

Di fronte ci sono Venezia e Bologna con l’Umana in grado di riaprire la serie in Gara-3 dopo che le prime due erano state vinte dalle V Nere.

Il parziale, dunque, dice vantaggio (2-1) per Bologna, ma tutto ancora da giocare. Ma è come è arrivata la vittoria in gara-3 che ha galvanizzato la piazza. Ovvero vincendo al “Taliercio” per 78-73 dopo che la Virtus era riuscita a scappare fino al +15 nella prima parte del match ma vedendosi poi riprendere fino al pareggio nel terzo quarto dai veneti, trascinati da Parks (19 punti) e vincenti nell’equilibrato finale di gara-3.

Ora un altro match point per Bologna questa sera, con Venezia che non può sbagliare se vuole sognare ancora gara-5 e la possibile finale Scudetto.

Nell’altra parte del tabellone, Milano ha inflitto il classico “cappotto” a Brescia (3-0), andando a sbancare il campo avversario al termine di una gara 3 dominata dall’inizio alla fine. La chiave del successo dei ragazzi di Messina sta nel numero e nella percentuale di triple messe nel primo tempo: 15 su 21 (alla fine saranno 18 su 36), una vera e propria pioggia sulla malcapitata squadra di Alessandro Magro.

Nei primi venti minuti, l’Olimpia ne segna 56, a soli nove punti dalla super prestazione del secondo tempo di gara-2 contro Trento, quando ne segnò 65. La svolta della post-season sembra essere proprio quell’exploit: da quel momento sei vittorie consecutive, a volte faticose, dando sempre l’impressione di avere la situazione sotto controllo.

A Brescia, nel terzo quarto, i padroni di casa hanno provato a riavvicinarsi: meno otto e pubblico risvegliato, prima che la “tripla” di Hines (anche lui!) mettesse fine ai giochi. L’Olimpia attende ora la vincente della semifinale tra Virtus e Reyer: la finale scudetto partirà il 6 giugno, Milano – che ha trovato proprio ora la condizione migliore – sembra essere la squadra da battere in ogni caso.

Un po’ tutti i primi violini (Mirotic, Napier, Shields, Hall, Melli) suonano la stessa melodia e altrettanto vale per i comprimari, da Voigtmann a Ricci a Tonut.

Occhio però al fattore campo: se passasse Bologna, sarebbero le “Vu nere” ad avere l’eventuale spareggio in casa, mentre alla Reyer toccherebbe affrontare la serie finale con due sole gare su cinque al “Taliercio”.