E sono tre. L’Italia conquista la sua terza final eight consecutiva di Coppa Davis, lo fa da prima del girone, battendo Brasile, Belgio e Olanda e aspettando il sorteggio di giovedì per le finali di Malaga che si giocheranno dal 19 al 24 novembre.

L’obiettivo è quello di difendere il titolo dello scorso anno e vincere con Berrettini in squadra, costretto al forfeit nella passata edizione a causa di una stagione piena zeppa di infortuni.

Questa volta, invece, il tennista romano è titolare e vuole restarci, in attesa che poi a novembre al team si aggiunga Jannik Sinner. Il numero uno del mondo a Bologna c’era, ma solo da tifoso.

Dopo il successo a New York non era fisicamente al 100% e con Volandri hanno deciso di riposare, consapevoli che il gruppo presentava comunque tutte le carte in regola per poter comunque arrivare a Malaga.

E se Berrettini ha tremato nel match d’esordio vincendo in tre set, l’esordio di Flavio Cobolli resterà da incorniciare nonostante la sconfitta all’esordio che ha costretto l’Italia a giocare e vincere il doppio con Bolelli-Vavassori.

Con l’Olanda, però, vince contro Tallon Griekspoor e chiude la sfida sul 2-0 regalando agli azzurri il pass per le finals dove ci saranno tutti i grandi.

Il tabellone sarà reso noto giovedì, ma è già possibile tracciare un primo quadro con Australia o Argentina nei quarti, una delle due o gli Usa in semifinale, per poi chiudere con l’eventuale finale con la Spagna di Alcaraz.

Nella parte bassa, invece, oltre gli iberici, ci sono anche Germania, Canada e Olanda. Niente da fare per la Serbia di Novak Djokovic, nonostante le squadre citate abbiamo comunque ottimi team in gara. A cominciare dai tedeschi con Zverev oppure i canadesi con un roster completo e molto ben rodato, capace di vincere il gruppo D.

Nessuno, però, ha Jannik che vuole arrivare a Malaga chiudendo la stagione da n.1, vincendo le Finali di Torino in casa e confermando la vittoria dell’insalatiera dello scorso anno.

Mai l’Italia ne ha vinte due di seguito, anche perché il successo del 2023 arrivava dopo l’ultimo dei ’76. Ma questi azzurri stanno superando ormai ogni record e aspettativa perché si può quasi parlare, come nel volley degli anni ’90, di una vera e propria generazione di fenomeni.