E’ l’Italia dei record. E Tokyo, ormai, non può essere stato solo un caso. I cinque ori del Giappone saranno difficili da replicare nel tipo di metallo, ma tutto il mondo dell’atletica italiana è fiducioso che i numeri possano essere addirittura più alti.
Gli Europei di Roma, a tal proposito, sono stati un chiaro termometro dello stato di salute dell’atletica azzurra.
Ventiquattro medaglie totali, esattamente il doppio di quante vinte a Spalato nel ’90. Un record caduto già a metà manifestazione e surclassato con undici ori, nove argenti e quattro bronzi.
Da Jacobs a Tamberi, passando per Furlani, Iapichino, Palmisano e tantissimi giovani che lanceranno l’atletica italiana in nuova dimensione anche nei prossimi anni.
Un europeo che ha fatto da “trials” in vista dei Giochi e pensando a Parigi è bene tenere a mente le parole del direttore tecnico La Torre. “Stiamo crescendo, ma scordatevi questi numeri a Parigi, l’Olimpiade è un’altra storia”.
Verissimo, perché in Francia arriveranno le nazioni che da sempre dominano l’atletica. “Ma non dobbiamo temere nessuno”, è quello che ripete Tamberi da giorni.
E il primo segnale lo ha dato proprio Gimbo, saltando 2.37 alla prima gara della stagione. La stessa misura che gli ha portato la medaglia olimpica di Tokyo e che ora lancia un chiaro segnale agli avversari in vista dell’Olimpiade.
D’altronde ha saltato a due centimetri dal suo record personale, il 2.39 di Montecarlo al quale ambisce per prendersi un altro oro olimpico.
Qualora ci riuscisse sarebbe l’unico altista della storia a vincere due medaglie di seguito ai Giochi. Per questo da un anno vive la Francia come un’ossessione.
Così i suoi compagni, ai quali sta cercando di infondere la cultura vincente. E gli europei hanno messo in luce i primi risultati come il primo oro della storia italiana nel lancio del martello di Sara Fantini, o l’oro nel getto del peso di Fabbri che ora punta a una medaglia dei Giochi cercando di avvicinare gli americani.
Tra gli altri exploit c’è quello di Simonelli, oro nei 110 ostacoli maschili con il tempo di 13.05, il secondo migliore della stagione mondiale. Insomma una performance olimpica che fa crescere le aspettative intorno a Lorenzo che fa parte anche della squadra della staffetta 4×100, confermatasi al top d’Europa dopo esser stata già vice campione mondiale e detentrice dell’oro olimpico.
Alla squadra azzurra poi vanno aggiunte le prestazioni della Palmisano nella 20 km e quelli di Nadia Battocletti, oro nei 5000 e 10000 metri.
Risultati che confermano l’Italia sul tetto d’Europa.