Ciclone Pogacar sul Tour de France. Lo sloveno ha vinto la quarta tappa del Tour de France tra Pinerolo e Valloire, per un totale di 139,6 chilometri, strappando la maglia gialla a Richard Carapaz, ecuadoregno di EF Education-EasyPost, che a sua volta lunedì l’aveva tolta proprio a Pogacar.

Condizione Pogacar

Il campione sloveno ha staccato senza pietà Jonas Vingegaard, danese di Visma-Lease a Bike, sul Colle del Galibier, per poi lanciarsi a tutta velocità sui tornanti in discesa.

Per il corridore di UAE Emirates è già la quindicesima vittoria della stagione. Alla Grande Boucle è il successo numero 12. Il primo arrivo francese – dopo tre tappe italiane – ha dunque dato una scossa alla classifica, che ora vede “Pogi” davanti a Remco Evenepoel, belga di Soudal Quick-Step, a 45 secondi di distanza, e Vingegaard, terzo a 50 secondi.

ll primo degli italiani è Giulio Ciccone (Lidl-Trek), nono, con un distacco di 3’20”. “Mi sentivo bene e dovevo provarci”, ha detto il vincitore alla fine. “In salita non volevo spingere troppo, ho dato tutto negli ultimi metri. In discesa mi sono spaventato per le prime curve bagnate, ma era un percorso che conoscevo e quando è così è tutto più facile, continua lo sloveno. “I 50 secondi conquistati su Vingegaard? Beh, un’ottima notizia“.

Biniam Girmay, non una rivelazione

Il colpaccio di Pogacar ha oscurato – almeno parzialmente – la storia dell’eritreo Biniam Girmay, capace di aggiudicarsi due giorni fa la Piacenza-Torino, la tappa più lunga del Tour (230 km).
Girmay è tutt’altro che uno sconosciuto: nella sua carriera da professionista ha già vinto una classica del nord, la Gand-Wevelgem, quando aveva appena vent’anni, è stato medaglia d’argento su strada ai Mondiali under 23, nel 2021.

E al Giro d’Italia ha conquistato la tappa di Jesi, nel 2022. Sfortunata, invece, la partecipazione all’ultima corsa rosa del campione eritreo: nella quarta tappa, la Acqui Terme-Andora, il 7 maggio scorso, Girmay era stato costretto al ritiro da una doppia caduta in discesa.

Risalito in sella dopo il primo incidente, nel tentativo di recuperare in fretta era nuovamente scivolato. A quel punto lo stop inevitabile, con il trasporto in ospedale in Liguria, tra smorfie per un femore dolorante e rabbia per l’uscita di scena anticipata.

Tornato in Belgio si è ristabilito, scongiurando l’ipotesi di saltare il Tour. Lunedì, ha vissuto la sua giornata di gloria in Francia, prima che il ciclone Pogacar investisse la corsa. Di sicuro, Girmay ci riproverà, ormai ci ha preso gusto.