Mercoledì 24 luglio, Jannik Sinner annuncia il forfait alle Olimpiadi. La notizia scuote il tennis italiano, ma non solo. Tutto il movimento azzurro che si prepara ai Giochi di Parigi è scosso dalla notizia dell’assenza di quello che è, da meno di due mesi, il nuovo numero uno del mondo.
La chance di Musetti
Sembrano passati molto più di nove giorni, perché il movimento tennistico azzurro sta facendo grandi cose sui campi dove si svolge il Roland Garros. Questa sera, a giocarsi un posto in finale per l’oro, ci sarà Lorenzo Musetti, che contro Novak Djokovic darà vita a un secondo atto dopo la semifinale persa a Wimbledon.
Il serbo ha battuto Tsitsipas nonostante gli acciacchi, mostrandosi lui stesso dubbioso sulla condizione fisica dopo il match: “All’inizio del secondo set ho avvertito un dolore improvviso che è durato diversi game” – le sue parole -.
“Successivamente, gli antinfiammatori mi hanno aiutato. Ora non ho altre informazioni, devo vedere il mio fisioterapista e lo staff medico del torneo. Domani giocherò alle 19:00, e questo mi dà un po’ di tempo. Spero di poter essere pronto”.
Precedenti e dichiarazioni
I precedenti dell’ultimo mese insegnano che, anche in situazioni di difficoltà, Nole rientra fra gli avversari più pericolosi da affrontare. La fiducia con cui arriva Musetti a questa semifinale, però, è quella di un giocatore che sa di aver riportato l’Italia in semifinale dopo cent’anni (l’ultima volta proprio a Parigi nel 1924).
“Credo di non aver mai giocato così bene nella mia carriera o, meglio, di non aver mai abbinato questa qualità del tennis alla continuità di rendimento e alla professionalità del lavoro, ha detto dopo la vittoria contro Zverev . “In questo momento sento di poter battere chiunque“.
Finale femminile
Ben prima di Musetti è toccato al doppio Sara Errani e Jasmine Paolini, in campo alle 12:00 contro la coppia ceca Muchova/Noskova. Il duo Azzurro ha spazzato in due set (3-6, 2-6) le avversarie, guadagnando la finale dei Giochi Olimpici di Parigi.
L’aver riportato l’Italia tra le prime quattro a un’Olimpiade è merito delle azzurre tanto quanto lo è di Musetti. Errani ci era andata vicina in due occasioni, sempre in doppio femminile con Roberta Vinci a Londra 2012 e nel misto con Andrea Vavassori a Rio 2016, riuscendo però soltanto ad accarezzare il sogno di entrare in semifinale.
Stavolta l’obiettivo è centrato e addirittura migliorato, ma adesso nel mirino c’è una medaglia che sembra sempre più a portata di mano.