Jannik Sinner come nessuno prima di lui, ancora una volta. Il primo numero uno nella storia del tennis italiano è anche il primo a raggiungere la finale degli US Open, che lo vedrà protagonista domenica sera contro Taylor Fritz.
Steso in tre set il coetaneo Jack Draper, che esce di scena a testa alta consapevole di aver messo il 200% nella sfida all’altoatesino. Finisce con il punteggio di 7-5 7-6(3) 6-2.
Il britannico, che fin qui non aveva ceduto nemmeno un set, è costretto da subito ad alzare i giri più del dovuto per contrastare il suo avversario, finendo inevitabilmente per sbagliare più del normale. Già nel secondo parziale la fatica si fa sentire, tanto da vomitare tra uno scambio e l’altro per il troppo dispendio di energie.
Neanche Jannik è freschissimo, ma la lucidità maggiore nei punti importanti gli regala i due parziali dopo una grande lotta. Qualche brivido, però, Sinner lo procura anche ai suoi tifosi, quando in un punto straordinario vinto da Jannik, l’altoatesino inciampa e cade male sul polso sinistro. Un iniziale dolore e niente più: il numero uno riparte come se non fosse successo nulla. Il terzo set è tutto in discesa per l’italiano, che chiude rapidamente la pratica approdando in finale.
Domenica troverà il padrone di casa Taylor Fritz, vincitore in rimonta contro il connazionale Frances Tiafoe, battuto in cinque set con lo score di 4-6 7-5 4-6 6-4 6-2. Per Jannik la possibilità di portare all’Italia il secondo titolo di queste settimane newyorkesi, dopo quello ottenuto in doppio misto da Sara Errani e Andrea Vavassori. Il secondo Slam significherebbe anche primo posto quasi certo a fine 2024, viste le uscite premature di tutti i rivali agli US Open, e la mole di punti che anche questi difenderanno nei mesi a venire. Non è da meno Jannik, certo, visto il finale di 2023 che tutti ricordano bene.
“La stagione che sto facendo è molto positiva e quando si arriva a giocarsi uno Slam vuol dire che è stato fatto un buon lavoro – le parole di Sinner a fine match -. Il polso? All’inizio mi ha fatto parecchio male, ma non è nulla di grave”. Verso la finale Jannik spiega: “Se conta l’esperienza? Beh, io ne ho giocata una sola di finale Slam, non si può parlare di esperienza. È difficile, la sensazione prima della partita è diversa, ma se giochi la domenica vuol dire che hai fatto bene, che le cose stanno andando bene”.
Nella finale femminile, in programma questa sera alle ore 22 italiane, si affronteranno la statunitense Jessica Pegula e la bielorussa Aryna Sabalenka.