Quante frecce nell’arco del tennis italiano. Dopo aver fatto la voce grossa a Parigi, Sara Errani mette in bacheca un altro titolo di doppio, stavolta nel misto in coppia con Andrea Vavassori, che a differenza della compagna in campo è al primo trionfo in uno Slam.

Neanche alla bolognese, però, era mai riuscita l’impresa di arrivare in fondo nel tabellone misto. Il titolo di ieri, conquistato in due set con il punteggio di 7-6(0) 7-5 contro Donald Young e Taylor Townsend, si aggiunge al Golden Slam di doppio femminile che comprende tutti i Major in coppia con Roberta Vinci e l’oro olimpico di un mese fa con Jasmine Paolini.

Per Vavassori, invece, è un ulteriore passo avanti dopo le finali di quest’anno (Australian Open e Roland Garros) nel doppio maschile con Simone Bolelli, che gli sono valse la posizione numero 9 nel ranking della categoria.

La cerimonia di premiazione è l’occasione per annunciare una novità in vista del 2025: “Ci vedrete anche in Australia – afferma infatti Vavassori -. Devo ancora realizzare, ho sempre detto che volevo scrivere il mio nome su un torneo dello slam e ora ci sono riuscito: è incredibile. Abbiamo giocato una partita dura, molto complicata contro due mancini molto validi ma abbiamo meritato. Sara è un esempio per noi italiani, è fondamentale per tutto il movimento”.

Gli fa eco Errani: “È incredibile pensare che potevamo uscire nella prima partita e invece siamo qui e siamo diventati campioni. Andrea è un ragazzo pazzesco, siamo simili e mi diverto con lui. È umile, alla mano e mi fa star bene stare con lui anche perché a rete è impressionante e mi fa vincere volée su volée”.

Le emozioni per l’Italia a Flushing Meadows non si fermano qui. Stasera, ore 21, toccherà a Jannik Sinner giocarsi un posto in finale contro Jack Draper.

In un 2024 ricco di soddisfazioni e record infranti, il numero uno del mondo potrebbe aggiungere un altro risultato enorme per tutto il movimento. Nessun italiano, infatti, ha mai centrato la finale degli US Open, mentre prima di Sinner erano stati solamente Corrado Barazzutti nel 1977 (sconfitto da Connors) e Matteo Berrettini nel 2019 (battuto da Nadal) ad andarci vicino.

Questo dopo essere già diventato, grazie alla vittoria su Medvedev, il primo azzurro a raggiungere la semifinale in tutti gli Slam. Di fronte ci sarà Jack Draper, classe 2001 come Sinner e amico dell’altoatesino, ma arrivato dopo ai vertici a causa di una serie di problemi fisici che ne hanno rallentato l’ascesa.

Al momento il tennista britannico occupa la posizione numero 25 del ranking ATP, e in questi US Open non ha perso nemmeno un set nella strada verso la semifinale. Sarà Sinner a interrompere il suo percorso netto?